Colombia a valanga sul Giappone: Honda, un assist e poco più. È addio Mondiale

Nella serata post-delusione mondiale della Nazionale italiana che viene eliminata da un non irresistibile Uruguay, Colombia e Giappone si sfidano a Cuiaba, nel Mato Grosso, Stato federale dell’interno del Brasile. Una sfida da dentro o fuori per i nipponici, che per poter accedere agli ottavi di finale devono battere la capolista del girone e sperare che la Grecia batta la Costa d’Avorio. Ma Giappone-Colombia suona molto come Honda contro Zapata. Dei due rossoneri in campo dal primo minuto, però, c’è solo il nipponico, schierato da Alberto Zaccheroni nella consueta posizione di trequartista che parte da destra per poi accentrarsi.

Proprio da destra, infatti, arriva il cross per il gol di testa in avvitamento di Okazaki per il momentaneo 1 a 1 al termine della prima frazione di gioco. Per quello che pare essere l’unico lampo della serata del giocatore rossonero, che sembra non dimostrare una condizione fisica eccellente corricchiando per il campo senza grande convinzione, oltre a non tentare il dribbling quando punta il difensore avversario. Oltre all’assist, per l’ex CSKA Mosca, tre punizioni da posizione interessante, una delle quali (al 33° del primo tempo) finisce di poco fuori sfiorando il palo, mentre al 20° del secondo tempo, da più di trenta metri, riesce a centrare lo specchio della porta con la sua solita punizione ad effetto che però viene respinta coi pugni dal portiere colombiano. In generale una prestazione al di sotto delle aspettative per Honda, che non riesce ad offrire ai propri compagni lo spunto del campione di cui la squadra del tecnico romagnolo avrebbe tanto bisogno.

La trama, fin dalle prime battute, sembra essere quella di un Giappone che attacca e di una Colombia che riparte in contropiede sfruttando la velocità delle proprie ali, Cuadrado e Jackson Martinez. Proprio la velocità dei colombiani manda in tilt la difesa (e la lucidità della difesa) della squadra del paese del Sol Levante che, con un Konno dalla scivolata facile, al quarto d’ora regala un calcio di rigore ai sudamericani su un’azione che ben poco di pericoloso sembrava avere per la squadra di Alberto Zaccheroni. Rigore che permette a Cuadrado di poter firmare la prima marcatura in carriera in un Mondiale dopo i 3 assist collezionati durante le prime due giornate di gioco.

Al rientro dagli spogliatoi la Colombia sembra avere reagito bene alla doccia fredda del pareggio nipponico allo scadere del tempo e nel giro di 10 minuti, al 55°, arriva il vantaggio dei sudamericani con Jackson Martinez che piazza sul palo più lontano un diagonale inarrivabile per il portiere giapponese. Jackson Martinez che raddoppia la propria personale dose di gioia quando, al minuto 83, insacca un diagonale di sinistro sul palo più lontano confermandosi un attaccante dall’eccellente fiuto del gol. Così come James Rodriguez, attaccante del Monaco di Ligue 1, che con un ubriacante slalom del difensore giapponese si presenta davanti al portiere mettendo la palla alle sue spalle con un elegante tocco sotto per il definitivo 4 a 1.

Girone che si chiude così con la Colombia, come l’Olanda, unica squadra a punteggio pieno del Mondiale e che agli ottavi se la vedrà con l’Uruguay avendo, dopo avere assistito alle prestazioni di entrambe le squadre di oggi, i favori del pronostico. La Costarica, nell’altro scontro incrociato fra Gruppo C e Gruppo D agli ottavi, affronterà la seconda classificata Grecia che, con il rigore trasformato da Samaras in pieno recupero, batte la Costa d’Avorio in uno spareggio al cardiopalmo che alla fine premia clamorosamente gli ellenici.

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