Prandelli preferisce anche Chiellini ad Abate. Darmian, che intreccio…

Fabrizio Villa collabora con SpazioMilan.it da settembre 2011, dopo esser stato realizzatore nel 2010 per Sky Sport. E’ opinionista a “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

Il cartellino di Ignazio Abate appartiene alla società Milan dal 1999. Cinque anni nel settore giovanile e altrettanti tra prestiti e comproprietà, per poi tornare in pianta stabile a Milanello nella stagione 2009-10, quando Leonardo lo ha lanciato come terzino destro. Un’annata in crescendo per rendimento ed autostima, poi con Allegri sono arrivati anche Scudetto e Supercoppa Italiana. La naturale conseguenza non poteva che esser la convocazione in Nazionale che puntuale è arrivata a novembre 2011. In azzurro Ignazio ha vissuto da protagonista l’Europeo 2012, sempre con Cesare Prandelli CT, probabilmente il punto più alto per qualità della sua carriera. Da lì in poi purtroppo abbiamo assistito ad una lenta quanto progressiva involuzione. Complici forse i tanti piccoli infortuni, tra cui una lussazione alla spalla nella Confederations Cup della scorsa estate, il giocatore non è riuscito a compiere l’ultimo definitivo salto di qualità. San Siro conosce fin troppo bene i suoi limiti; prima psicologici e poi tecnici. Un terzino veloce come lui, troppe volte si accontenta di provare a crossare col difensore davanti anziché puntarlo per andare sul fondo.

Partito per Brasile 2014 non senza qualche dubbio, poteva già esser schierato contro l’Inghilterra vista la defezione di De Sciglio. Invece no, il mister ha preferito stravolgere in sostanza la difesa inserendo Paletta al centro e dirottando sulla sinistra colui che terzino proprio non è, ovvero Chiellini. In apparenza sarebbe stato più semplice spostare Darmian sulla mancina, con Abate a destra, lasciando intatta la coppia centrale tutta bianconera, ma così non è stato. Inoltre come se non bastasse, l’esordiente Darmian è risultato uno dei migliori in campo e questo fattore abbassa notevolmente le chance di ricoprire un ruolo importante per lo stesso Abate. Il suo Mondiale è partito in salita, un po’ come è finita la sua ultima stagione rossonera.

A proposito di Darmian, visto che le coincidenze nella vita hanno un certo peso, il granata classe ’89 è stato “scoperto” e portato al Milan da Beniamino Abate, padre di Ignazio, quando Matteo, allora bambino, giocava in oratorio a Rescaldina (MI), esattamente dove ha tirato i primi calci a pallone Igna. In queste ultime settimane in tanti stanno aspramente criticando la dirigenza del Portello, rea di non aver creduto nel giovane esterno basso attualmente in forza Torino. Posto che in questi anni di errori ai piani alti ce ne sono stati parecchi, è discutibile accusare una società, additandola come colpevole per aver lasciato partire un proprio prodotto affermatosi cinque stagioni dopo esser uscito dal vivaio. Secondo questo metro di giudizio, qualsiasi giocatore che diventa importante al di fuori del club che lo ha cresciuto, rappresenta un abbaglio madornale.

Twitter: @fabryvilla84

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