La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, ha parlato a lungo di Jeremy Menez, prossimo acquisto rossonero, analizzandone la carriera. Avendo finito il contratto con il Paris Saint Germain, il giocatore francese aveva inizialmente il desiderio di tornare nel club che lo aveva lanciato, il Monaco. Però con il recente divorzio dall’allenatore Ranieri, Menez si è guardato intorno ed è lì che è arrivata la proposta del Milan.
Ma è dovuto entrare in gioco Inzaghi, che a breve verrà ufficializzato come nuovo tecnico rossonero, per strappare un sì a Menez. Pippo ha convinto il giocatore, facendolo sentire importante, e gli ha trasmesso quella voglia che gli serviva per rilanciarsi in un campionato che conosce bene come quello italiano.
Non sarà facile gestire il trequartista francese, Menez ha un rapporto difficile con gli allenatori, soprattutto con quelli “di polso” come Blanc e Spalletti. Si trova meglio con quelli tranquilli, aperti al dialogo: la sua massima espressione calcistica, non a caso, si è vista con Ranieri e Carlo Ancelotti, due grandi allenatori. Pare anche che Ranieri gli dicesse: “Jimmy, se tu volessi potresti essere il migliore”. In questo caso Inzaghi potrebbe essere un altro di quelli “giusti”, già il rapporto pare sia iniziato bene, poi si vedrà se effettivamente la cosa funzionerà.
Il talento del giocatore non è mai stato in discussione, quello su cui si scommette è il carattere di Menez. Ai colpi di classe e ai gol spesso ha alternato discontinuità e carattere difficile, ma il Milan è spesso riuscito, con alterne fortune, a gestire giocatori “difficili”. Ad esempio Zlatan Ibrahimovic, ex-compagno di Menez ed ex-rossonero, al Milan si è quasi sempre comportato bene ed è risultato spesso decisivo. Il rapporto tra i due giocatori è spesso stato alterno, tra dichiarazioni di Ibra che definivano Menez uno dei giocatori più forti della Ligue One, a Zlatan che non passava più la palla a Menez.
Magari tornando in Italia Menez riuscirà a esplodere definitivamente, proprio nella squadra in cui Zlatan sarebbe voluto restare, con un allenatore come Inzaghi, che è già riuscito a convincerlo della bontà del progetto.