Usato sicuro e spese minime, ma non basta ancora: è questa la strategia per tornare in Europa?

La prossima stagione del Milan? Ci tengo ad essere molto diretta nei confronti dei nostri tifosi, non vanno presi in giro: questa è stato un anno molto deludente e dobbiamo metterci al lavoro per riportare il Milan dove merita, l’obiettivo è di qualificarci in Champions tra un anno e di giocarla nel 2015/2016“. Erano queste le parole di Barbara Berlusconi, alla vigilia della finale di Champions League andata in scena a Lisbona. La figlia del Presidente, traendo spunto dall’exploit dell’Atletico Madrid, arrivato in finale della massima competizione europa senza spendere in maniera smisurata, avevano tracciato la linea da seguire nei prossimi mesi per poter ritornare grandi. E’ ancora presto per dare giudizi e sentenze, ma la strada non sembra la più adatta.

Nel calcio esistono dei dogmi, frutto di corsi e ricorsi storici che, seppur non sia funzioni matematiche, sono sempre riconducibili a verità. Una di questa è la seguente: con una squadra di soli parametri zero non si vince quasi nulla. Lo dice la storia, lo conferma il campo. I primi due colpi sono Menez e Alex: il primo è una vecchia conoscenza del calcio italiano, che in Italia con la maglia della Roma non aveva fatto nemmeno così male; il secondo un giocatore esperto che compirà 32 anni fra due settimane, oggi a Milano per le viste mediche. Sono entrambi “scarti” del PSG, fuori dalle rispettive Nazionali, ma questo non è un brutto biglietto da visita: l’Inter con gli “avanzi” di Real Madrid e Barcellona costruì il suo triplete. L’Ateltico, seguendo la linea presidenziale, ha fatto lo stesso con David Villa e Thiago.

I nomi che circolano accostati al club rossonero, per adesso, sono solo fumo negli occhi. Manduzkic, valutato 30 milioni, è un sogno; Cerci, per poco più della metà del croato del Bayern Monaco, sembra irraggiungibile; Marcelo è una pura illusione. La cessione di un big, in quest’ottica, sembra la soluzione migliore per trovare liquidità per il mercato. “Sala delle Coppe? Ho detto a mia figlia Barbara che è troppo piccola, dovremo fare spazio a quelle prossime…“, ha sorriso ieri Berlusconi a Casa Milan. Presidente, è sufficiente questa strategia? I tifosi, adesso, pretendono risposte.

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