Il Milan sta attraversando un periodo incerto. Il campionato è finito e la società sta decidendo a chi affidare la squadra. Per parlare di questo e di molto altro, la redazione di SpazioMilan.it ha contattato in esclusiva Fabio Ravezzani. Ecco quanto ha dichiarato il direttore responsabile, oltre che dello sport, anche delle news di Telelombardia, Antenna3 e Videogruppo.
Il campionato è finito e il Milan fuori dall’Europa, se lo aspettava ad inizio stagione?
“Sinceramente no. I rossoneri avevano un organico che avrebbe potuto puntare come minimo al terzo posto in classifica. Chi si sarebbe mai aspettato che poi arrivassero ottavi? E’ stata una stagione negativa, funestata da troppi problemi. Ci sono state delle polemiche interne tra dirigenza, panchina e giocatori. Solo il peggior nemico interista poteva augurare al Milan tutte le sventure che ha avuto. E’ stato un incubo, peggio che in un film horror”.
Cos’è mancato ai rossoneri per competere coi migliori?
“E’ mancata la compattezza. La squadra, la panchina e la società erano disunite e non c’era un obiettivo comune. Il primo segnale negativo è partito direttamente ad inizio stagione, dopo la conferma di Allegri. Berlusconi non era d’accordo e quindi il toscano si sentiva perennemente messo in discussione. Soprattutto dopo la sua uscita infelice in uno dei momenti cruciali della stagione, in occasione della qualificazione alla Champions League dopo la vittoria sul PSV Eindhoven. Allegri ha dichiarato che si sarebbe potuto anche dimettere, credo che quello fu l’inizio della fine”.
A proposito di allenatore, su Twitter prima della partita con il Sassuolo, ha dato per certo l’addio di Seedorf. Come mai?
“Ho avuto una soffiata il giorno prima della gara da una fonte vicina alla squadra e molto affidabile. Seedorf avrebbe confidato ad alcuni giocatori che quella contro il Sassuolo sarebbe stata l’ultima partita al Milan. Il congedo era quindi imminente, anche se adesso non è molto chiara la situazione”.
In che senso?
“Non c’è nulla di chiaro al momento. Berlusconi non vuole Seedorf, ma anche lo scorso anno non voleva Allegri e poi è rimasto. In quell’occasione, Galliani aveva protetto il toscano e convinto il Presidente a trattenerlo, che possa farlo anche in questa occasione? La scelta di Berlusconi ricadrebbe invece su Donadoni, che nell’ultima settimana ha preso delle posizioni ambigue. L’ex ala rossonera ha un contratto col Parma e la dirigenza gialloblù è intenzionata a farglielo rispettare”
Quindi Berlusconi punta tutto su Donadoni?
“Si, anche se ultimamente il Presidente è meno esecutivo. Essendo distante è facilmente influenzabile. Probabilmente c’è una partita interna alla società rossonera. E’ un momento d’incertezza, rimarremo in attesa per capire cosa succederà”.
Capitolo mercato. Chi serve al Milan per ritornare ad alti livelli?
“Al momento è difficile ipotizzare qualche nome, l’unico sarebbe quello di Alex che arriverebbe a parametro zero. Il Milan ha troppi giocatori, non è in condizione di acquistare nessuno. Dovrebbe solo cedere per fare cassa e sfoltire la rosa. La soluzione migliore per i rossoneri è quella di trattenere i migliori come De Sciglio e Balotelli. Se si vuole cedere l’attaccante, va bene. L’importante è comprare un giocatore dello stesso livello e dello stesso spessore, magari più affidabile. Senza Champions o Europa League, il Milan potrebbe tranquillamente ambire al terzo posto in classifica”.
Riscatti di Taarabt e Rami?
“Capirei sei il Milan non dovesse riscattare Taarabt perché in quella posizione sono in esubero. Rimangono sicuramente Kakà e Honda e ci sarebbero altri giocatori da cedere. Considererei invece una follia non riscattare Rami che secondo me ha cementato la difesa. I rossoneri hanno finalmente trovato l’erede di Thiago Silva, a livello di forza fisica e personalità”.
La redazione di SpazioMilan.it intende ringraziare Fabio Ravezzani per la gentilezza e la cortesia.