Un anno fa la gioia Champions, oggi il rammarico Europa League

E’ passato un anno esatto dal 19 maggio del 2013, data in cui il Milan è riuscito in extremis a battere il Siena e a qualificarsi alla scorsa edizione della Champions League. I rossoneri avevano un solo risultato utile, la vittoria per riuscire a mantenere il vantaggio sull’immediata inseguitrice. La rete al 26° di Terzi poteva rovinare la festa, ma Balotelli a cinque minuti dal termine riuscì a ristabilire la parità. Milan e Fiorentina si trovavano quindi appaiati, ma con i Viola avanti grazie alla vittoria per 3-1 nella gara d’andata. Allo scadere, come un fulmine a ciel sereno, arriva la rete di Mexes che porta avanti il Diavolo e regala l’Europa a Massimiliano Allegri.

Ora invece, un anno dopo, la storia è diversa. Il Milan si presentava a San Siro con unica opzione, la stessa della stagione passata: la vittoria. Ma non sarebbe bastato, Torino e Parma non dovevano vincere. La squadra di Seedorf ha onorato l’impegno battendo il Sassuolo per 2-1 grazie alle reti di Muntari e De Jong. Inutile la rete di Zaza per i neroverdi. Il lieto fine stavolta non c’è stato. Il Torino ha pareggiato a Firenze, ma il Parma ha sconfitto per 2-0 il Livorno e si qualifica così alla prossima edizione dell’Europa League. L’obiettivo sarebbe stato diverso: sicuramente meno nobile rispetto allo scorso anno, ma sarebbe stata l’unica soddisfazione di questa stagione buia.

Il prossimo anno il Milan non sarà impegnato in Europa, non accadeva dal 1998. Ora alla società non resta che raccogliere i cocci, sperando di riuscire ad approfittare della stagione lontana dall’Europa per ripartire quasi da zero, ritornando presto a lottare per le posizioni di classifica che contano. Il verdetto del Campionato avrà un peso sulle casse societarie: l’ottavo posto finale eviterà infatti il passaggio dal preliminare di Coppa Italia, ma non porterà nelle casse tutto il fatturato derivante dalle competizioni europee. A livello monetario, l’unica nota positiva sarebbe la ricca tournée estiva negli Stati Uniti che frutterebbe circa 3 milioni di euro.

Gestione cookie