Senza Champions e con una Casa nuova, ecco tutte le “pieghe” del bilancio 2013 rossonero in cifre

Un buco da 15,7 milioni di euro. In aumento rispetto ai 6,9 milioni del 2012, ma pur sempre meglio dei quasi 70 milioni registrati nel 2010 e nel 2011. Fininvest (Berlusconi) interviene sul Milan, ma l’occhio è sempre più attento. Di fatto, il club rossonero è sempre più concepito come un’azienda che deve provare ad andare avanti con le proprie gambe. Da qui l’abbassamento del monte ingaggi, destinato a diminuire ancora, a fronte di ricavi che da 275 milioni sono passati a 254 milioni. Insomma, c’è da lavorare. Con l’incognita relativa al peso che assumeranno sul bilancio le cosiddette “iniziative speciali”: spese straordinarie che alla prima voce fanno rima con “Casa Milan” e il progetto di sviluppo connesso alla nuova sede.

Tengono i ricavi connessi ai diritti televisivi che arrivano a quasi 140 milioni di euro, considerando anche la Champions League che non ci sarà nel corso della prossima stagione. Altre voci di incasso arrivano dalla vendita dei biglietti e abbonamenti (30 milioni circa nel 2013), dagli sponsor come Adidas dal quale il Milan nell’esercizio 2013 il Milan beneficia dell’incremento del valore del contratto (circa 5 milioni in più all’anno passando a 20 milioni complessiva).

Alla voce costi, spiccano il personale, dove a farla da padroni sono i componenti della rosa (156,74 milioni di euro), e la gestione operativa (84 milioni, in leggero incremento rispetto al 2012). Si tratta di capitoli per cui la società rossonera è impegnata in un piano di alleggerimento, ma su tutto grava l’incognita delle spese della nuova “infrastruttura”: la sede di via Aldo Rossi che nel 2019 potrebbe diventare di proprietà.

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