A volte si fa tanto rumore per nulla. Quante volte vi è capitato di pensare che una giocata venisse enfatizzata fino alla nausea? Pensare di un giocatore “sì è forte, bel tiro, però un campione è un’altra cosa”. Poi capita anche il contrario: ci sono quei calciatori che sono tranquilli fuori dal campo, non fanno parlare di loro, ma in campo danno l’anima e di più per la squadra. E quando fanno un gol, come quello di domenica sera contro il Catania, non fanno rumore.
Perché parliamoci chiaro, il gol di Montolivo è stato bello, potente, improvviso e angolato: una sassata da più di trenta metri su cui Andujar nulla ha potuto. Se avesse tirato un Pirlo o un Guarin, o anche il compagno Balotelli, in televisione i commentatori sportivi avrebbero fatto a gara a stabilire con che potenza si fosse insaccato il tiro, avrebbero parlato di Pallone d’Oro, avrebbero tracciato la traiettoria incredibile sulle lavagne in studio e si sarebbero accapigliati per stabilire a quale gol del passato assomigliasse di più. Invece nulla: un paio di titoli, un buon voto in pagella, ma niente risonanza mediatica per un giocatore che si impegna sempre al massimo ma sembra che non venga mai riconosciuto come leader.
Tanto rumore per nulla può essere fastidioso, ma a volte i meriti andrebbero riconosciuti anche a chi magari fa meno scena. Anche l’esultanza di Riccardo è stata contenuta, nonostante il gol gli mancasse da parecchio tempo: un sorriso quasi ironico, come a dire “avete visto cosa ho fatto?”. Perché i giocatori che non fanno rumore, spesso, sono fondamentali.