“Questo matrimonio non s’ha da fare” disse Mou a Galliani. Lo sposalizio in questione non è quello tra Renzo e Lucia ma bensì quello tra il Milan e Ricardo Kakà.
L’allenatore del Real Madrid, ultimamente nell’occhio del ciclone per comportamenti non proprio sportivi, alla vigilia della sfida contro il Real Saragozza ha scongiurato la partenza del brasiliano. “E’ un giocatore del Real e conto su di lui. Ha lavorato molto bene sin dal primo giorno di ritiro, non ha perso neanche un allenamento – racconta Mourinho -, ha giocato poco nelle gare ufficiali, ma c’è stato in tutte le otto partite pre-campionato. E’ convocato per la sfida con il Saragozza e, da buon professionista qual è, verrà in panchina. La mia prima scelta è Ozil, ma sono felice di avere un giocatore come Kakà al mio fianco in panchina”.
Parole di apprezzamento, quelle del tecnico portoghese per il trequartista ex Milan, che confermano però il fatto che il giocatore per lui è ormai solo una seconda scelta. E questo rende Kakà insofferente e desideroso di cambiare aria, convinto che ammuffire in panchina a Madrid sia meno allettante di andare a giocarsi le proprie chance altrove, magari a casa sua, al Milan. La concorrenza per la società rossonera sarebbe però molto forte, con l’Arsenal e soprattutto il PSG di Leonardo pronte ad aggiudicarsi le prestazioni dell’ex pallone d’oro.
La preferenza di Kakà e della moglie è però quella del ritorno al Milan e le parole pronunciate da Berlusconi pochi giorni fa assicurano che il club campione d’Italia farà di tutto per riportare a casa il calciatore, a patto che le richieste del Real Madrid non siano esose. L’ideale sarebbe un prestito con diritto di riscatto, magari a 15 milioni, e non certo la cessione definitiva per 50 milioni di cui parla “As”. A quella cifra l’unico matrimonio possibile sarebbe quello con il connazionale Leonardo.