Atletico Madrid 4–Milan 1. Verdetto umiliante sul campo. Eppure, su quel rettangolo verde c’è stato chi ha lottato fino alla fine ed ha cercato di onorare la maglia che indossava. Fra i pochi, pochissimi, Andrea Poli. Dopo un breve periodo di appannamento, è tornato sui suoi livelli tanto da diventare imprescindibile.
È e può diventare l’oro di questo Milan, soprattutto per il Milan del futuro. L’oro di Poli, del suo talento, della corsa e della grinta, come la maglia color oro indossata per l’occasione dalla squadra di Clarence Seedorf. Nella bolgia spagnola del “Calderon”, insieme a Kakà e De Jong, è stato il giocatore che ha impressionato di più: solita corsa in fase offensiva e difensiva, è stato al centro della manovra rossonera toccando molti palloni e, ciliegina sulla torta, l’assist per il gol dell’1-1: a beneficiarne proprio capitan Kakà. Non sarà stato pericoloso come all’andata (il palo salvò Courtois), ma il pregevole cross partito dal suo piede destro dimostra che, oltre ad essere quantitativamente presente, la qualità non gli manca di certo.
A giugno la società può riscattarlo, anzi, le prestazioni fornite dall’ex Sampdoria ed Inter conducono tutte verso un riscatto certo. La squadra del prossimo anno avrà bisogno di calciatori del calibro di Andrea, giovani e grintosi, e in più lo stesso Seedorf stravede per il centrocampista. Il club genovese punterà a ricavare il massimo dalla comproprietà. Ma se due più due fa quattro il Milan confermerà, probabilmente, un ottimo elemento, una luce in quest’annata buia.