12/01/2012: il passato non muore mai

E’ il 12 gennaio 2012. Tutti i tifosi del Milan sono pronti ad accogliere Carlitos Tevez, sognato e corteggiato per due mesi, e a dire addio a un Alexandre Pato tanto promettente quanto deludente. Le trattative sono in dirittura d’arrivo: tutto è definito nel minimo dettaglio. Insieme ai suoi uomini di fiducia, Adriano Galliani si trova a Manchester per concludere l’affare riguardante l’arrivo dell’Apache, mentre Pato abbandona l’allenamento e si appresta a prendere un aereo diretto verso Parigi e a firmare un quadriennale da sette milioni netti a stagione.

I giocatori del Milan, vedendo il Papero allontanarsi dal centro sportivo di Carnago, manifestano massima indifferenza: sanno già da giorni ciò che sta per accadere. Ci siamo. Con i soldi ricavati dalla cessione di Pato, il Diavolo sta per acquistare un attaccante di caratura mondiale, Carlos Tevez. Il popolo rossonero aspetta soltanto le ufficialità. Ma proprio sul più bello, accade quello che nessuno potrebbe e vorrebbe aspettarsi: il numero sette rossonero decide di rimanere, supportato dal Presidente Silvio Berlusconi.

Colpo di scena. Sì, perché l’arrivo dell’Apache è legato alla cessione di Pato. Solo in questo modo la trattativa può avere esito positivo. Ecco allora che Adriano Galliani, sbarcato in Inghilterra perché sicuro di ottenere la fumata bianca (non può prevedere che il Papero cambi idea quando tutto è già definito), è costretto a tornare a Milano con un pugno di mosche in mano e molta delusione. Berlusconi, da sempre poco convinto in merito alla bontà dei due affari, blocca tutto: Pato rimane al Milan e Tevez resta al Manchester City.

Conseguenze? Sono trascorsi due anni (e quasi tre mesi), da quel freddo giovedì pomeriggio, in cui il Milan avrebbe potuto mettere a segno un affare di mercato dal valore inestimabile. Ora Tevez gioca nella Juventus: è sempre decisivo, è il fulcro del gioco di Antonio Conte, rende con continuità ed è senz’altro tra gli attaccanti più forti in circolazione. Circolazione da cui è invece sparito Alexandre Pato che, nel gennaio scorso, è stato ceduto dalla disperazione al Corinthians. Tornato in Brasile, il Papero non ha combinato più nulla di buono, tanto da essere stato contestato dalla tifoseria e da essere stato costretto ad accasarsi al San Paolo.

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