Dalle stelle alle stalle. Da Siena a riserva. L’involuzione di Philippe Mexes passa attraverso le tappe fondamentali che hanno segnato il suo cammino rossonero. A Siena l’apoteosi di un gol in extremis valevole l’approdo in Champions League; poi l’arrivo di Rami e il progressivo accantonamento dell’idea di un duo di centrali tutto francesi. Zapata è il titolare con il nuovo numero 13, Bonera è la prima riserva di lusso per dare esperienza sicura e, nonostante il seguente dovrebbe essere proprio Philippe, nell’ultima gara si è visto Zaccardo al suo posto. L’ipotesi di un caso Mexes è molto concreta.
Nonostante il campo non dia risposte favorevoli, ancora una volta, ieri in conferenza Clarence Seedorf ha confermato la fiducia data al difensore transalpino. A Napoli lo vedemmo con la fascia da capitano disonorata da una gara palesemente sottotono: le sue disattenzioni sono state causa di una sconfitta sciagurata. Il mister però è sicuro: “Mexes è uno dei giocatori più importanti che abbiamo in rosa. E’ un esempio da seguire, si sta allenando in maniera esemplare. Abbiamo tanti centrali difensivi e bisogna guardare a chi sta meglio in quel momento. Non è escluso e lo tengo in considerazione per le prossime gare”. Più chiaro di così non si può. Il turn over è aperto e gioca chi se lo merita.
I dubbi restano e nella confusione della ragione, noi possiamo solo dare dati oggettivi come prova di una situazione difficile. Su 8 gare con Seedorf in panchina, Mexes ha preso parte a solo 2 di queste: a Napoli come detto, e contro l’Udinese in Coppa Italia (altra prestazione deludentissima). Per il resto solo panchine. Che non sia il favorito, ormai lo si è capito, e le sirene estere di un mercato che non chiude mai suonano ancora: Manchester United e Monaco restano affacciate alla finestra per seguire gli sviluppi di una vicenda che vede Philippe Mexes sempre più distante dal Milan.