Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche italiane prima di intraprendere l’attuale strada di Food&Beverage Manager a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter.
Prendere o lasciare. Ma non tutto dipende da questo “fragile” Milan. Mai come quest’anno la gara di questa sera contro l’Atletico Madrid suona come un match probante più per l’orgoglio che per gli obiettivi della stagione. Francamente la squadra di Clarence Seedorf non ha le carte per competere in Europa, magari per sorprendere. Il che sarebbe già un buon dato di partenza sul quale fondare la prossima annata.
Non ci sono dubbi sul fatto che stasera il Milan ci proverà. Il 4-2-3-1 del tecnico olandese non muterà di una virgola rispetto all’ultimo mese. L’Atletico Madrid è un osso duro e una bella prova servirà prima di tutto a iniettare fiducia in un gruppo che ne ha bisogno come il pane. Nessuna illusione, però, sul fatto che la qualificazione sia alla portata. E’ possibile, ma non probabile, se si vuol essere realisti. Soprattutto pensando alla scorsa stagione. Anche col Barcellona nessuno ipotizzava il colpaccio, ma il Milan di un anno fa sprintava. Quello di oggi è un cantiere aperto. E per questo provvisorio.
Seedorf ha ribadito a chiare lettere che questo Milan non sarà il suo. A giugno ci sarà una profonda rivoluzione, a cominciare dallo staff tecnico: fuori Tassotti, dentro Stam. E chissà quante altre novità. Sul mercato c’è un De Sciglio che scalpita. E anche se promette di non voler fare la fine di Pirlo, le offerte non mancheranno per lui. Ci vorrà un progetto e una squadra competitiva per convincere il giovane Mattia a investire ancora sui colori rossoneri.