Mario campione? Per i numeri…

L’uno a zero contro il Bologna ha dimostrato ancora una volta quanto i grandi giocatori siano fondamentali per vincere le partite. Il Milan in questa rosa non ne ha molti, uno però è sicuramente Mario Balotelli. Il bolide da quasi 40 metri con cui ha trafitto Curci e regalato i rossoneri i tre punti è una prodezza di forza, precisione e follia che solo i grandi hanno dentro. Ha calciato quasi da fermo e poi non ha esultato, è tornato a centrocampo come se nulla fosse, come se quel gol fosse la normalità per uno come lui.

Prendere o lasciare, Balo è così. La partita di ieri, così come quella del San Paolo terminata con le lacrime, non è stato ottima. A tratti indolente, poco incline a fare a sportellate con i difensori avversari e ad andare in area a prendere i palloni. San Siro non l’ha fischiato ma qualche mormorio si è sentito, fino al minuto ’86 quando ha fatto vedere di cosa è capace. In poco più di un anno di Milan ha segnato 26 gol in 40 partite e in termini realizzativi è la sua miglior stagione italiana, 10 gol in campionato, tre in cinque partite in serie A da quando è arrivato Clarence Seedorf. Numeri da grande attaccante, numeri da predestinato. Il tecnico olandese deve ringraziare il numero 45 che gli ha tolto parecchia castagne dal fuoco e gli ha regalato 6 punti (vittorie contro Verona e Bologna e gol del momentaneo pari contro il Cagliari). Contro i numeri non si può andare, l’ex City è fondamentale per questa squadra e Clarence l’ha capito fin dal primo giorno. Il ruolo di prima punta non fa per lui, non a caso segna spesso quando entra Pazzini, ma il ruolo di leader gli si addice eccome.

Contro l’Atletico dovrà dimostrare ancora una volta di essere un grandissimo, perché il partito degli scettici, nonostante magie come quella di ieri, è in continua crescita e non si capisce quanto bisognerà aspettare per affibbiarli l’etichetta del campione. Per Galliani ha segnato ‘il gol dell’anno’, adesso la speranza è che mercoledì giochi la gara dell’anno’.

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