Nuova avventura per Walter Zenga che da tre mesi e mezzo guida l’Al Jazira, club di Abu Dhabi. E dagli Emirati Arabi parla del calcio italiano, dal quale manca dal novembre 2009 dopo l’esonero dalla panchina del Palermo.
“Il problema è che in Italia non mi chiamano, ma al di là di questo io sto bene qui – ha spiegato l’ex portiere dell’Inter in un’intervista a Sport Mediaset XXL -. Mio figlio è nato qui, la mia famiglia è qui e ho la cittadinanza. Non ho più niente in Italia, solo mio fratello. Tornare in Europa in un importante club europeo? Io sono già in un club importante: il proprietario è della stessa famiglia di Mansur del City, ma con questo non voglio dire che voglio andare al City”.
Poi sul Milan di Seedorf: “Porterei Clarence con me a Las Vegas da quanto è fortunato. E’ una persona fantastica, a 18 anni era già avanti. Non è importante fare esperienza se riesci comunque a fare le cose come devono essere fatte: lui ha questa capacità. E’ stato un giocatore di livello mondiale, ha un appeal diverso dagli altri. Certo, non gli auguro di vincere contro l’Inter”.
Infine sulla lotta scudetto: “Juventus e Roma sono esempi da seguire. Sono le uniche due squadre che mi piacciono: la Juve, anche a 6mila chilometri di distanza, fa sentire quanto si rifiuti di perdere. Sono sempre aggressivi a tutto campo, hanno sempre fame. La Roma gioca un calcio divertente, i giocatori si divertono in campo e si vede. Il merito è anche di Walter Sabatini che ritengo uno dei migliori dirigenti in circolazione. Ma la differenza, in entrambi i casi, è il progetto”.