E’ lunedì 25 ottobre quando il Milan, determinato a rilanciarsi dopo la pesante sconfitta rimediata al Santiago Bernabeu, affronta il Napoli di Mazzarri al San Paolo. L’incontro si prospetta difficile: i partenopei vantano un tridente d’attacco di livello, mentre i rossoneri sono ancora alla ricerca della quadratura e sono orfani di Thiago Silva, per l’occasione sostituito da Sokratis Papastathopoulos.
Dopo soli dodici minuti, a causa di un brutto scontro con Maggio, Luca Antonini viene sostituito da Oddo. La svolta. Malgrado non giochi da tempo e sia un giocatore sul viale del tramonto, Massimo entra molto bene in partita e serve a Robinho un cross basso che la seconda punta di Sao Vicente riesce a spedire in rete, portando in vantaggio il Milan. Il Napoli reagisce subito e sfiora il gol in più occasioni. Nonostante un ottimo Gattuso, dal momento che Pirlo appare giù di corda e Boateng risulta un pesce fuor d’acqua, il centrocampo rossonero trema e non protegge al meglio la difesa. Christian Abbiati, però, compie grandi parate e salva il risultato. Le squadre sono lunghe: entrambe hanno la possibilità di colpire ma, a loro volta, concedono spazi per le ripartenze avversarie. A fine primo tempo, Pazienza viene espulso per doppia ammonizione dopo aver commesso due falli di mano nel giro di otto minuti.
Ecco allora che, nella ripresa, il Milan ha l’occasione per chiudere la partita ma le punte falliscono palle gol su palle gol. Menomale che al 71′ Ibrahimovic esce dal letargo e, raccogliendo un cross perfetto di Massimo Oddo, segna di testa il due a zero. Il Napoli cerca l’assedio e, a dieci minuti dal termine, riapre la partita: Lavezzi sfrutta uno svarione della retroguardia rossonera, scappa all’ingenuo Papastathopoulos e da terra beffa Abbiati con un pallonetto. Il Milan trema: la gara è ancora in bilico. Sostenuti dal ruggito del San Paolo, gli uomini di Mazzarri si trovano nelle condizioni di pareggiare, ma Gargano fallisce il gol del due a due. Scampato pericolo. Il Milan vince, sorpassa l’Inter e rimane sulla scia della Lazio capolista, candidandosi a tutti gli effetti per la vittoria dello scudetto.