Muntari nota lieta ed opzione in più per la nuova mediana di Seedorf

Un’ora prima del fischio d’inizio di Milan-Torino, Clarence Seedorf sorprende tutti e, all’annuncio delle formazioni che sarebbero scese in campo da lì a breve, ci sono due grosse novità rispetto alle previsioni della vigilia. Non c’è Abate ma resta De Sciglio a destra, con la conferma di Emanuelson e, davanti alla difesa, ecco Muntari e non De Jong. La seconda mossa è molto più inaspettata e lascia molti punti interrogativi nella mente di addetti ai lavori e non. Anche perché, tra campionato e Champions fin qui, l’olandese era sempre stato schierato dall’inizio.

Il ghanese, però, non si fa impressionare, conosce già il ruolo, visto che ci ha giocato anche nell’Inter di Mourinho, e si mette al fianco di Montolivo senza il minimo timore. Fa vedere subito di avere la luna giusta e di poter dare il suo prezioso contributo alla causa. All’inizio prende coraggio e prova spesso e volentieri la conclusione in porta da fuori area. Il tiro da lontano fa parte del suo repertorio e si vede ma i tiri sono anche fin troppo puliti e finiscono tutte nelle mani sicure di Padelli. Ma in generale è tutta la sua prova ad essere positiva, volenterosa e di sostanza.

Le ripartenze pericolose del Torino del primo tempo sono frutto di una mancanza di coesione tra i reparti e di alcuni meccanismi che ancora non possono essere oliati alla perfezione. Nessuna colpa quindi per un Muntari che si sbatte, corre, cerca di tappare il più possibile i buchi che si creano e non molla mai. Col passare del tempo, però, la fatica si inizia a far sentire (del resto tra la squalifica e l’infortunio è stato fuori circa un mesetto) e l’ex Inter perde un po’ di lucidità, iniziando a sbagliare anche passaggi piuttosto facili. Seedorf lo capisce e lo sostituisce con De Jong, ma finché è stato in campo, il 14 rossonero, ha dato l’impressione di poter essere molto di più che la classica riserva in mezzo al campo.

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