Matteo Renzi più di Clarence Seedorf. Era da tanto tempo che Silvio Berlusconi pregustava l’idea di annunciare in grande stile una nuova guida tecnica per il suo Milan. Non è mistero che il feeling con Massimiliano Allegri si fosse rotto molto rapidamente e che il Cavaliere coltivasse il progetto di affidare la panchina a Clarence Seedorf. Lo hanno confermato prima gli spifferi sui commenti di Berlusconi dopo l’esonero di Allegri (“Non aveva la cultura da Milan”), quindi le parole dell’olandese (“Non potevo dire no a Silvio”).
Eppure domani alla prima conferenza stampa di Seedorf da allenatore del Milan, lui, il patron, non ci sarà. “Impegni pregressi” si è detto. In realtà queste due parole fanno rima con un nome e un cognome: Matteo Renzi. I vertici di Forza Italia e del Partito Democratico stanno lavorando alacremente per organizzare l’atteso incontro tra i due leader. Il tema è quello della futura legge elettorale, ma si parlerebbe di molto altro. E tra i due l’empatia non manca. Berlusconi, infatti, non si sarebbe ricandidato alle elezioni politiche dello scorso anno se il sindaco di Firenze avesse vinto le primarie del Pd del dicembre 2012. Il Cavaliere vede in Renzi un avversario politico “stimolante”, nonché un potenziale premier che “non lo danneggerebbe”, come spiega una fonte interna a Forza Italia. E oggi i due hanno interesse a spingere sull’acceleratore delle elezioni anticipate.
Ma torniamo al Milan. Il patron rossonero domani resterà a Roma perché potrebbe essere il giorno buono del faccia-a-faccia con il leader democratico. Ci sarebbe già la sede: hotel Bernini Bristol di piazza Barberini. A tenere le redini sarà Denis Verdini, l’uomo della trattativa col sindaco del capoluogo toscano. Per Seedorf ci sarà tempo. E anche qui la sede c’è: Villa San Martino per il consueto pranzo in famiglia del lunedì. La stessa dove Renzi fu ricevuto diversi anni fa da Berlusconi premier.