Virdis: “Milano? Identica a quando mi ci sono trasferito. Solo la gente è cambiata, è molto più stressata”

Pietro Paolo Virdis è un giocatore che ha dato tanto al Milan in termini di reti e successi. Da quando ha appeso le scarpe al chiodo, dopo aver reso felici i tifosi milanisti, prova a far felice tutti i milanesi. Ma come?  L’ex bomber rossonero oggi gestisce con la compagna un’enoteca, il giusto connubio tra il buon cibo e il buon vino. Le sue due più grandi passioni dopo il calcio. L’enoteca si trova nella centralissima Via Piero Della Francesca a Milano, nella quale si tifa Milan ma non solo. Ecco quanto dichiarato in esclusiva a La Gazzetta dello Sport:

Milano non è cambiata moltissimo da quando mi sono trasferito da Torino, ma in questo periodo vedo la gente molto stressata. Oltre al calcio, mi piace tantissimo il basket e soprattutto l’NBA. Ho iniziato a seguire questo sport con mio figlio Matteo, mi ci sono subito appassionato e lo reputavo migliore del basket italiano che mi sembrava poco fantasioso. Tifavo per i Lakers perché mi entusiasmava la rivalità con i Boston Celtics, anche se stravedevo per Erving. Il mio quintetto ideale sarebbe Magic Johnson, Michael Jordan, Larry Bird, Hakeem Olajuwon che considero il miglior centro di sempre. Oggi seguo Bargnani e i New York Knicks“.

Virdis prosegue: Da allenatore ho sempre predicato un calcio propositivo, non volevo che i miei giocatori rinunciassero ad attaccare. Mi sono sempre ispirato a Gigi Radice che a Cagliari nel 1975 parlava già di pressing e aveva delle idee decisamente futuristiche. Se potessi consigliare un vino per un brindisi a Milan ed Inter, consiglierei un Lambrusco per non esagerare con le spese; mentre all’Olimpia Milano una Franciacorta per augurare una stagione vincente soprattutto adesso che è arrivato Hackett. Sono sicuro che Luca Banchi saprà tirare fuori il meglio da lui e da tutta la squadra”.

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