Nesta: “Berlusconi torni a fare il presidente a tempo pieno. Pronto ad allenare. Bonera sottovalutato, la Lazio nel cuore e su Balo…”

Dal Milan alla Lazio, dalla Nazionale a Mario Balotelli. Intervista a 360 gradi di Alessandro Nesta nell’edizione odierna del Corriere dello Sport. L’ex difensore rossonero non usa troppi giri di parole per descrivere il suo pensiero sull’attuale momento del Milan: “Era prevedibile che succedesse quello che sta accadendo”.

“C’è in atto un cambio generazionale, a tutti i livelli – ha spiegato Nesta -. Nel corso di questi due ultimi anni sono stati ceduti tanti campioni e sono arrivati altri giocatori nuovi. Non è facile ricostruire un gruppo solido, si fa davvero molta fatica. Serve che Berlusconi torni a fare il presidente a tempo pieno, con la passione e la competenza che gli competono, mettendo a posto un po’ le cose. Per portare i giocatori importanti ci vogliono gli investimenti come si faceva una volta, in passato“. E su Clarence Seedorf prossimo allenatore: “Ognuno deve fare nella vita quello per cui si sente pronto. Clarence lo diceva spesso: ‘Io sono sempre pronto!’. Se davvero gli fosse concessa questa possibilità, farebbe benissimo ad accettare l’incarico al Milan“.

Quindi sullo scudetto: “Per me la Juve fa un campionato a sè, è la squadra più forte anche come organizzazione societaria. Solo la Juventus può perdere questo campionato“. E ancora sulla Serie A: “Secondo me, ancora oggi, il più grande campione del calcio italiano è Francesco Totti. Penso che possa giocare sui suoi livelli almeno fino a 45 anni… E’ un professionista esemplare, eccezionale, nel ruolo dove gioca adesso subisce più falli ma è sempre un fuoriclasse assoluto”.

Poi un aneddoto sulla Lazio: “Confesso che quando ho lasciato il Milan avevo fatto un pensierino sul ritorno. Mi sarebbe piaciuto terminare la mia carriera lì dove l‘avevo iniziata, ma Galliani mi aveva offerto un altro anno di contratto. C’era stato qualche rumors, mai contatti diretti. Ma ho voluto avere rispetto dei tifosi della Lazio. Loro ricordavano un calciatore diverso, che aveva dieci anni in meno. Sono abituato ad essere sempre al cento per cento e a dare il massimo”.

Su Mario Balotelli: “E’ un grande talento. Poi è quello che è: si arrabbia, è impulsivo. Ma è un campione importante: quando arriva la palla a lui succede sempre qualcosa. Anche Balotelli farà il suo percorso, certe situazioni prima o dopo cambiano. Avrà tutto il tempo per riflettere anche su queste cose”.

E per la Nazionale l’ex difensore Campione del Mondo ha qualche suggerimento per Cesare Prandelli: “Terrei in considerazione Totti e Cassano che sono campioni importanti anche per la maglia azzurra. E Bonera, uno dei difensori più sottovalutati del calcio italiano. Comunque vincerà il Brasile. E’ sicuro, inoltre gioca in casa. Faranno bene Spagna e Italia. Anche la Francia che in questo momento non è quotatissima”.

Infine, uno sguardo al futuro: “Penso proprio che farò l’allenatore. Ho già frequentato i primi due corsi in Italia. In ottobre affronterò il Master di Coverciano, il terzo grado. Poi vedremo. Sto studiando, ma poi devo confrontarmi con la pratica. I risultati nel calcio sono tutto, bisogna vedere alla fine dove arrivi. Tutto è ancora un’incognita, devo dimostrare se ho le capacità, se sono all’altezza così come lo sono stato da calciatore. Italia o Stati Uniti? Non ho preferenze e dipende dalle occasioni che mi verranno offerte”.

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