A giudicare dalla frequenza con cui Thiago Silva spende belle parole per il suo passato rossonero, si direbbe che infondo l’ex numero 33 del Milan voglia ancora molto bene a questi colori. Affetto evidentemente in gran parte corrisposto dai tifosi e dall’ambiente milanista in genere, che del difensore brasiliano conservano un gran bel ricordo. Thiago ha concesso una lunga intervista a SportWeek, rivista allegata con La Gazzetta dello Sport.
Gli argomenti trattati sono stati tutt’altro che leggeri. Dal suo addio, al ritorno di Kakà, fino alle attuali vicende societarie, ecco come si è espresso l’attuale capitano del PSG: “Ognuno fa le scelte che crede più opportune, ma io al posto di Kakà sarei tornato prima, perchè con il Milan ha vinto tutto e ha ritrovato una vera famiglia, cosa veramente rara nel calcio. E’ arrivato nel momento giusto per dare una mano: l’effetto è stato benefico per tutti. Per le convocazioni mondiali non saprei, no faccio ancora il C.t., ma mi pare evidente che Kakà offra qualità sopra la media e in nazionale c’è sempre posto per i grandi giocatori come lui”.
Sul momento in cui versa la squadra rossonera, ecco la sua opinione: “Se succedono certe cose è perché sono stati commessi alcuni grossi errori in passato. Lo stesso capita al mio Fluminense. Difficile dire se la vendita mia e di Ibrahimovic sia stata un errore, va chiesto a chi comanda perché ho sempre detto e ripetuto di non volere andare via dal Milan. Poi però la società ha scelto così e si è trovato un terreno di intesa. Di sicuro i rossoneri hanno fatto un affare perchè mi hanno comprato a 10 milioni e rivenduto a 42, quindi in un certo senso posso dire di aver dato una bella mano al club. Quando vendi un giocatore in gradi di fare la differenza, e non parlo solo di me, ma pure di Ibrahimovic, ci rimetti qualcosa dal punto di vista tecnico. Quel che guadagni da un lato, inevitabilmente lo paghi dall’altro, ma la scelta alla fine era condivisa”
Infine, sugli scossoni ai vertici degli ultimi mesi, Thiago è stato molto discreto nell’esprimersi: “Le partite del Milan le seguo sempre, meno le questioni interne della società. Ma sto con Berlusconi, perché nessuno farà per il Milan quello che ha fatto finora con Galliani. Conosco poco Barbara Berlusconi per potermi esprimere, l’ho incontrata solo una volta quando stava con Pato, all’apertura del ristorante di Seedorf”.