Il calcio in Brasile, si sa, è, ancor prima di uno sport, la passione pura. La tensione tanto per le vittorie tanto per le sconfitte è sempre palpabile negli stadi e sui campi del Brasileirão. Drammi ed esultanze nella giornata, l’ultima, disputata ieri. Se il Cruzeiro era già sicuro di essere campione del Brasile c’era ancora chi si giocava la salvezza o l’accesso alla Copa Libertadores. Tra queste c’era anche il Botefogo di Clarence Seedorf, primo accreditato a succedere sulla panchina del Milan a Max Allegri.
Il centrocampista olandese ha coronato un’ottima prestazione del Fogão, una vittoria per 3-0 sul Criciuma (salvo per miracolo), con un gol di testa. In seguito alla rete Seedorf si è lanciato ad abbracciare il mister Oswaldo de Oliveira e sfogando la tensione in un pianto sentito. Botafogo quarto e in Libertadores grazie anche ad un ex rossonero: il Vitoria, rivale per la posizione della squadra di Clarence, ha incocciato sul 2-2 con l’Atletico Mineiro di Ronaldinho, autore di una doppietta.
Se da una parte, a Rio col Botafogo, si piange per contentezza, a Paranà, dove è andata in scena la sfida tra Atletico Paranaense e Vasco, ci si pesta con inaudita violenza. La squadra di casa vince e raggiunge il terzo posto, il Vasco perde e retrocede: la rabbia sfocia in una maxi rissa fermata dalla polizia con lanci di lacrimogeni. Il risultato sono 3 feriti gravi, ma fuori pericolo, e un’immagine del Brasile calcistico infangata proprio nei giorni a ridosso del sorteggio mondiale.
Le sue parole: “E’ stato un anno fantastico, in cui ho costruito una relazione molto forte con tutto l’ambiente, a partire dal tecnico. L’affetto della gente mi ha emozionato“. Poi il futuro, lui che è il primo nome di Silvio Berlusconi per la panchina del Milan che verrà. “Ogni volta che termina una stagione c’è la possibilità di cambiare e trasferirsi da qualche altra parte. Io ho un contratto con il Botafogo fino al 2014“.