Al minuto 38′ del primo tempo di Livorno-Milan un abulico Valter Birsa cede il posto allo scalpitante Stephan El Shaarawy, pronto a dire la sua dopo il rientro nei 15 minuti finali contro il Catania. Scelta tecnica o forzata da un infortunio? L’una e l’altra: nella prima mezzora abbondante di gioco Birsa è stato praticamente impalpabile, fuori dalle trame offensive con i compagni di reparto Kakà e Balotelli. Ma al ritorno in panchina lo sloveno non era al meglio, avendo evidenziato un indurimento ai flessori della coscia destra.
Ecco quindi l’ingresso del faraone, che dopo i primi 3 mesi di stagione a dir poco travagliati, è alla ricerca di minuti di gioco da mettere nelle gambe. Chi si aspettava fin da subito fuochi d’artificio dal numero 92 rossonero, sarà certamente rimasto deluso. D’altronde è impensabile pretendere sprint e progressioni da un atleta appena rientrato dopo mesi difficili, e per un giocatore che fa dell’esplosività il suo punto di forza la condizione atletica è cruciale per rendere al meglio. Un altro aspetto assolutamente non secondario è la disposizione tattica di El Shaarawy, in un reparto con la presenza in pianta stabile degli intoccabili Kakà e Balotelli. Allegri, dopo aver ripescato dal mazzo la carta del faraone, dovrà essere abile nel sistemare al meglio tutte le pedine sul terreno di gioco. Impresa non di poco conto, se si considera che tutti e tre sviluppano il proprio gioco al di fuori dell’area di rigore avversaria. Senza contare che presto a disposizione del tecnico livornese tornerà Gianpaolo Pazzini, meritevole di ritrovare la via del campo dopo i gol pesantissimi del Pazzo nella passata stagione.
Porte girevoli dunque, nell’attacco rossonero, con tante opzioni interessanti da vagliare attentamente per Allegri. Con la speranza di divertirsi, senza perdere di vista un naturale equilibrio tattico che eviti scollamenti tra i reparti. Altrimenti a divertirsi sarebbero gli avversari…