Riscatto doveva essere, riscatto non è stato. Antonio Nocerino non riesce proprio a ritornare nemmeno l’ombra del giocatore decisivo e incisivo che aveva saputo essere nella sua prima stagione in rossonero. Troppi passaggi a vuoto, troppi errori, nessun segnale di ripresa che non sia qualche timido lampo d’orgoglio: la bocciatura per l’ex centrocampista rivelazione lanciato da Massimiliano Allegri due anni fa rischia adesso di essere davvero definitiva.
Si è parlato tanto spesso di come, nel corso della sua prima stagione in rossonero, alla sua formidabile crescita avesse contribuito in modo determinante Zlatan Ibrahimovic. Le correnti di pensiero, a riguardo, erano diverse: qualcuno sosteneva che Noce fosse una creatura dello svedese, da sempre propenso a scaricare i suoi lampi di genio sui centrocampisti in inserimento, qualcun altro sosteneva invece che Antonio si fosse fatto da solo e che l’aver vicino Ibra fosse stato importante, ma non determinante per la sua crescita.
A questo punto dire chi aveva ragione appare quasi superfluo: senza lo svedese, senza una punta forte capace di giocare per lui Noce non è infatti più stato lo stesso e si è smarrito in un vortice di errori, prestazioni incolori sotto tutti i punti di vista. L’aver smarrito la via del goal, però, non è il problema primario: Nocerino, infatti, oltre al fiuto davanti alla porta, alla capacità d’inserimento in zona goal ha perso anche la capacità di dare sostanza in mezzo al campo. La prestazione di ieri di Catania è un’ulteriore riprova di quanto appena affermato: all’evidente errore sul momentaneo vantaggio siglato da Castro, infatti, abbiamo troppi palloni persi, troppa timidezza, troppo affanno anche in giocate oggettivamente semplici.
Come uscirne? Difficile dirlo, soprattutto dato che i segnali incoraggianti sono sempre troppo pochi e troppo sporadici. A questo punto pensare al mercato diventa inevitabile: provare a considerare l’ex rossonero prodigio una pedina di scambio nella sessione di gennaio, infatti, a questo punto appare tutt’altro che un’eresia. Magari con l’Inter di quel Walter Mazzarri che tanto lo stima e lo avrebbe voluto già dalla scorsa estate.