ABBIATI sv – Prende gol su rigore e svirgola su una rimessa. Stop.
ABATE 5.5 – Premesso che la maggior parte delle palle giocabili passano da Emanuelson, è anche vero che ogni cross che parte dal suo piede è sempre troppo basso per raggiungere l’area di rigore.
BONERA 5 – Chiamato all’intervento in una sola circostanza per tutti i 90′. Risultato: ammonito. Eh, no.
ZAPATA 5.5 – È il più presente là dietro, ma ha la colpa di farsi ammonire (diffidato peraltro) al 5′ del primo tempo. Dà il suo apporto offensivo nel finale, ma sbaglia incredibilmente l’ultima occasione utile.
EMANUELSON 6 – Regala un rigore da “pisquano” vero, ma è dal suo piede che partono i cross più insidiosi. Rischia anche di far segnare Matri, è tutto dire.
DE JONG 7.5 – Il miglior giocatore del Milan da inizio stagione: questa sera un assist da favola e difensore aggiunto, in soccorso al balbettante Zapata e all’inesistente Bonera. Quattro polmoni. Averne. Vero esempio.
POLI 5.5 – Non fa valere la sua presenza come al solito, pur risultando più utile e ordinato del compagno Muntari. Oddio, ci vuole poco.
(Dal 73′ ROBINHO 5 – Roberto Carlos, la strada per Santos, il ritorno in patria. È giunta l’ora.)
MUNTARI 4.5 – Tranquilla serata “no” in stile Sulley. Come tante in passato, come altre in futuro.
(Dal 46′ BIRSA 5.5 – Ci prova più del dirimpettaio Robinho, ma è vittima della confusione tattica della ripresa. Colpisce malissimo di testa un pallone d’oro in area.)
KAKÀ 7 – Primo tempo da trascinatore vero, il gol è magico. Aiuta come sempre a tutto campo, ma il fiato dopo un po’ diventa corto. Si spegne pian piano nella ripresa, ma cosa gli si vuol chiedere di più?
BALOTELLI 4 – La sintesi della sua gara non è tanto il rigore sbagliato, quanto la ciabatta voluta (e svogliata) sul corner successivo. Se ha già deciso il suo futuro, può anche non aspettare necessariamente giugno.
MATRI 4.5 – Oggi come oggi, è davvero come sparare sulla Croce Rossa. Ma almeno ci prova. Quindi, è sempre meglio di Balotelli.
ALLEGRI 6 – Ha messo dentro tutti quelli che aveva. Il problema tattico, semmai, è a monte. Ma certo non potrà mica cambiare qualcosa ora. Anche perché, come ha lui stesso ricordato ieri in conferenza: “Non starò qui in eterno…“. Aspettiamo il primo luglio.