Milan intimorito e sprecone: la vittoria è sempre più un miraggio

Chievo Milan - Serie A Tim 2013/2014Un Milan lento e poco coraggioso pareggia 0-0 a Verona contro il Chievo e non esce dalla crisi di gioco e di risultati. Allegri era fiducioso, il Chievo, ultimo in classifica, si presentava con il peggior attacco della serie A (appena 7 gol fatti) ma le prestazioni della squadra di Sannino sono sempre state buone sotto il profilo del gioco in questo inizio di campionato. Il Milan è sceso in campo con lo stesso modulo visto al Cam Nou, un 4-4-1-1 con Poli e Muntari esterni e con Kakà e Matri davanti. In difesa rientrava Mexes dopo la squalifica e a sinistra è partito titolare Emanuelson.

Il primo tempo è stato un film, purtroppo, visto già molte volte dai tifosi rossoneri: una squadra, lenta, senza idee, senza gioco, con nessun giocatore che saltava l’uomo per provare a creare la superiorità numerica, se non l’isolato Kakà che anche al Bentegodi ha cercato di predicare, in maniera più imprecisa rispetto alle precedenti partite, in un deserto rossonero. Manna dal cielo per il Chievo che si è chiuso dietro a protezione di Puggioni e ha cercato di ripartire in contropiede con Paloschi e Thereau, rendendosi molto pericoloso con un tiro di Estrigarribia ben deviato da Abbiati. Il Diavolo si è svegliato solo nel finale di tempo con qualche incursione di Poli (male da esterno) che ha anche protestato per un possibile rigore dopo un contatto con Cesar. Nella ripresa si è vista un’altra squadra, un Milan più tonico, più vivo, più brillante che ha schiacciato gli avversari nella sua metà campo concedendo al Chievo solo una grandissima palla-gol con Rigoni che a porta vuota ha calciato fuori dopo una super parata di Abbiati. L’ingresso di Robinho ha dato più vivacità all’attacco e a Matri, anche oggi autore di una prova opaca e insufficiente. Proprio il  brasiliano è stato l’artefice della più clamorosa palla gol per i rossoneri quando a tu per tu con Puggioni ha scagliato un destro sul palo con la porta praticamente spalancata. Un episodio che, a un quarto d’ora dalla fine, poteva significare 3 punti e invece ha ammazzato l’entusiasmo del Milan che da quel momento si è fatto prendere dall’ansia e dal nervosismo. Un nervosismo culminato con il rosso a capitan Montolivo, autore di una prova anonima e incolore. Il Milan non ha ancora vinto in trasferta e anche contro l’ultima della classe non ci è riuscito. La squadra oggi ha creato, ha lottato e sotto il profilo dell’impegno è stata ammirevole ma va anche detto che davanti aveva una squadra mediocre dal punto di vista tecnico  che aveva collezionato la miseria di 4 punti. Il gioco manca, l’unica consolazione è la difesa che non ha preso gol e che con Mexes ha ritrovato più sicurezza. Per il resto la solita tanta confusione, un modulo che non favorisce ne Poli ne Muntari e la consapevolezza di aver buttato, come ad Amsterdam, il primo tempo giocato in maniera troppo timorosa e rinunciataria.

Allegri resta più che mai in bilico, e anche in questa gara ha commesso qualche errore. Forse, ma con il senno di poi è sempre facile, oggi bisognava osare di più da subito e partire con due attaccanti con Kakà alle spalle. L’unica certezza è che ormai, Barcellona o Chievo, non c’è differenza: questo Milan non sa più vincere.

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