Dopo il deludente pareggio contro la Lazio, nonostante la perla del tanto amato Kakà, il Milan torna in campo sabato sera, nuovamente a San Siro; gli avversari indossano la maglia viola, con loro è stata battaglia lo scorso anno per agguantare il terzo posto in classifica: si tratta ovviamente della Fiorentina. Negli ultimi giorni ha tenuto banco la situazione relativa a Cuadrado, che ha contribuito a scaldare animi già caldi. Tuttavia, una sfida nella sfida sarà quella che vedrà protagonisti il rossonero Montolivo e il grande ex, capitano di tante battaglie, Ambrosini.
Il centrocampista rossonero guiderà la squadra con la fascia di capitano sul braccio, fascia che apparteneva proprio a Massimo Ambrosini. Due bandiere delle proprie ex squadre: Montolivo ha già affrontato la Viola l’anno scorso, segnando anche un goal al Franchi; per il biondo e grintoso Massimo invece sarà la prima volta da avversario del Milan, per di più a San Siro, quella che è stata la sua casa per ben 18 anni. Una cosa che lega il Caravaggio ad Ambrosini è certamente il modo poco felice con cui si sono congedati dalle loro rispettive esperienze con la maglia di Fiorentina e Milan: il primo, nella sue ultime stagioni viola, ha avuto un rendimento poco costante dettato dai problemi con i Della Valle; il secondo invece ha lottato fino all’ultimo con la maglia rossonera, conquistando il terzo posto a Siena pochi mesi fa, eppure non è stato trattato da bandiera vera dalla società di via Turati al momento del suo addio. Sono seguite poi, durante la presentazione da nuovo acquisto, delle dichiarazioni velatamente polemiche, unite a una serie di foto scattate con i tifosi viola e le loro magliette ironiche anti-milaniste.
Ambrosini, che due settimane fa si era infortunato nella sfida contro la Juventus, subendo una lesione muscolare di primo grado al bicipite femorale, dovrebbe partire dalla panchina a San Siro. I suoi 18 anni rossoneri non devono essere dimenticati: per i tifosi è stato un grande combattente, ha indossato ed amato la maglia rossonera come pochi. Qualora dovesse entrare in campo, da ex milanista e da professionista, dagli spalti non dovrebbero partire fischi: sarebbe ingiusto nei confronti di uno dei capitani della gloriosa storia rossonera.