Durante la trasmissione di Italia 1 Tiki Taka si è parlato della questione relativa alla chiusura della Curva Sud contro la Sampdoria, a causa dei cori manifestati contro Napoli ed i napoletani nella sfida agli uomini di Benitez.
Innanzitutto è stato brevemente sentito Giancarlo Capelli, alias “il Barone”, storico capo-ultras rossonero il quale ha difeso tutta la Sud: “Non capiamo il motivo della chiusura. Del resto questi sono cori che facciamo addirittura dai tempi di Maradona e costituiscono solo degli sfottò, che non hanno niente a che vedere con il razzismo, anche perchè in Curva cori razziali non sono stati mai fatti. Credo che gli stessi napoletani ormai non si offendano più per questi che ripeto sono solo sfottò che fanno anche i ragazzini a scuola. Continueremo a farli? Assolutamente si“. Sulla questione della chiusura, criticata da tutti gli ospiti in studio, tra cui l’ex Massimo Oddo, è intervenuto anche Graziano Cesari, ex arbitro internazionale, ora opinionista televisivo: “E’ il rappresentante della Procura Federale a bordo campo che informa il quarto uomo e che, a sua volta, può informare l’arbitro. ‘Noi non siamo napoletani’ è uno sfottò, non è discriminatorio. Le sanzioni sono cambiate: si parte con la curva chiusa, quindi con la chiusura di tutto lo stadio e con la sospensione delle partite oltre a multe da 50.000 euro, per poi finire anche all’esclusione dalle competizioni. Questa è una legge che ha senso in campo europeo, ma che è troppo severa per il nostro campionato, anche perchè quella della responsabilità oggettiva dei club è una regola primitiva, che non ha alcuna ragione di esistere“.