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Che cosa c’entra Allegri? Che cosa c’entra Allegri se Abate non vede Laxalt che gli passa alle spalle? Che cosa c’entra Allegri se Banti e Tagliavento chiudono gli occhi su tre falli da rigore in due partite? Che cosa c’entra Allegri se Balotelli da’ di matto e si becca tre giornate di squalifica? Che cosa c’entra Allegri se Britos, Behrami e Pazienza fanno falli da rosso e restano in campo? Che cosa c’entra Allegri se ha a disposizione dodici-tredici giocatori a partita e tra questi non ci sono campioni?
Allegri c’entra quando la squadra lotta fino al 95esimo e riacciuffa partite disperate con la forza della disperazione. Allegri c’entra nei miglioramenti del gioco, evidenti contro il Napoli, evidentissimi a Bologna. Pur senza Balotelli, anzi forse proprio grazie all’assenza di Marione, in attacco si sono viste trame ficcanti, schemi efficaci e palle gol a ripetizione. Peccato che Matri, Birsa e company ne abbiano sbagliate di tutti i colori. Peccato che dietro gli errori si siano sprecati: il Bologna è entrato nella nostra area tre volte e ha fatto tre gol. Errori individuali gravissimi, dovuti alla deconcentrazione e alla pochezza tecnica del singolo. Praticamente lo stesso film andato in onda contro il Napoli. Morale: due belle partite, ma un solo punto incassato e cinque gol subiti.
E’ chiaro che così non va bene, ma almeno la strada del gioco sembra quella giusta. Quindi, visto che il mercato di gennaio è lontano e la scadenza del contratto del mister ancora di più, evitiamo di mettere in discussione sempre tutto e tutti e speriamo che la strada sia davvero quella giusta. E che si ripeta la risalita della scorsa stagione. Quest’anno sarà più difficile perchè le avversarie sono tante, forti e compatte. Ma ci proviamo. Il rischio è che saranno almeno in tre a lottare per lo scudetto e se lottano in tre per lo scudetto, probabilmente vanno quelle tre in Champions League. Così, a occhio, non mi stupirei se quest’anno finissimo in Europa League. Ma non ha senso pensarci adesso o fasciarsi la testa.
E’ facile essere disfattisti, contestatori, tragici. Più difficile avere fiducia in tecnico e squadra, ma soprattutto dirigenza. I risultati non arrivano ma in queste ultime partite ho visto giocatori, magari scarsi, che però danno l’anima per la maglia e non ci stanno a perdere. Questo è un buon punto di partenza. E per questo non riesco a “distruggere” tutto. Anche se fa male anche a me vedere i soli cinque punti in classifica e le altre che scappano. Ma negli anni ho imparato ad avere pazienza. Spesso, quasi sempre, le cose sono andate come dovevano andare. Quindi lasciamo lavorare tranquilli Galliani e Allegri.
Solo un appunto: in queste prime cinque partite siamo stati massacrati da decisioni arbitrali avverse. Ormai dare rigore a favore del Milan è diventata quasi una vergogna per gli arbitri. Abbiamo demeriti tecnici, ma gli arbitri ci stanno penalizzando. Non certo per un disegno preordinato, quello che gli altri chiamano “complotto”. Assolutamente no. Ma semplicemente perchè dopo un’estate intera passata a gridare “Rigore per il Milan“, è passato nell’immaginario collettivo che il terzo posto ce l’hanno regalato gli arbitri. La campagna iniziata dal caro Bonolis e portata avanti con pervicace costanza da Della Valle e tutta la cassa di risonanza mediatica di matrice fiorentina sta dando i suoi frutti. Prima di fischiare un rigore per il Milan un arbitro ci pensa cento volte e questo non è giusto. Pizarro enuncia le tesi viola di “Milan spinto in Champions dagli arbitri” in conferenza stampa e l’ammenda è di soli 13mila euro. Mesi e mesi di stipendio per i comuni mortali, il conto di una serata al bar per lui. Come per dire: “Se Pizarro ha ragione, ma non deve dirlo“. Ecco tutto questo non č giusto. Non è giusto perchè il terzo posto ce lo siamo sudato e meritato. Non è giusto perchè l’arbitraggio di Tagliavento (guarda caso…) in Fiorentina-Milan me lo ricordo bene. Non è giusto perché contro di noi gol tipo quello di Paloschi non ne ho mai visti annullare. So che Galliani e Allegri vogliono portare avanti il fair play e non vogliono parlare di arbitri, ma purtroppo nel nostro calcio chi si lamenta passa all’incasso.