Il Milan non riesce a riscattare la sconfitta di domenica sera. Contro il Bologna i rossoneri non vanno oltre un 3-3 raccolto nei minuti finali, dopo aver commesso errori dal punto di vista tecnico-tattico e aver sbagliato una marea di palle gol. Gli uomini di Allegri, però, partono con il piede giusto: al 12′, Robinho libera Poli che, da pochi metri, fredda Curci e firma l’1-0. Il Milan, grazie a un De Jong in grado di assicurare grinta e dinamismo, nelle prime battute di gara assume il controllo delle operazioni. Ma le buone giocate architettate da Poli, Robinho e Birsa, autore di un buon inizio di partita ma incapace di esprimersi al meglio con regolarità, vengono vanificate da un Matri che sbaglia gol facili. E al 32′, a seguito di un ribaltamento di fronte successivo a proteste rossonere per un rigore non concesso, Laxalt si infila tra Abate e Zapata e trafigge un Abbiati per nulla tempestivo nell’uscita.
Il Milan spreca altre occasioni: poco prima di rientrare negli spogliatoi, Robinho calcia sui piedi di Curci un’occasionissima, mentre Birsa non riesce a effettuare il tap-in vincente a porta sguarnita. E a inizio ripresa arriva la doccia fredda: Abate si perde Laxalt che, raccogliendo un cross di Christoduolopoulos, non ha problemi a infilare in rete e a portare il Bologna in vantaggio. Il copione non cambia e, al 62′, Cristaldo sfrutta un assist perfetto di Diamanti per colpire di testa e firmare il 3-1. Il Milan persiste nello sbilanciarsi e nello sbagliare l’impossibile: Matri si divora gol su gol, Mexes colpisce una traversa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, mentre un impalpabile Nocerino viene sostituito da Sulley Muntari.
Ma quando tutto sembra finito, un’azione confusionaria porta Robinho a fulminare Curci e a riaprire il discorso. Il Diavolo si propone in avanti con furore, rischia il tutto per tutto (anche di farsi punire di nuovo in contropiede) e, nel recupero, Abate riesce a spingere in gol un pallone vagante in area. I rossoneri continuano a proporre ma, all’ultimo istante, un ultimo brivido ci percorre la schiena: una gran conclusione dalla distanza di Diamanti si spegne sulla traversa. Finisce 3-3. Altro passo falso, altri due punti gettati alle ortiche per aver concesso troppo in fase di copertura e per non aver sfruttato a dovere le occasioni create.