Il 22 settembre è una data speciale per tutti i tifosi rossoneri. Per tutto il mondo del calcio, ad essere più precisi. A compiere gli anni, infatti, sono due dei protagonisti più acclamati e ricordati, seppur per motivi diversi, della storia recente del Diavolo: Thiago Silva e Ronaldo. Entrambi brasiliani, entrambi fortissimi, entrambi capaci di illuminare e trattare la palla come uno strumento di divertimento puro. Ventinove anni il primo, trentasette il secondo. Difensore uno, attaccante l’altro.
Inutile negarlo: il Diavolo e i suoi tifosi non hanno mai dimenticato davvero Thiago Silva. Lo vedi dalla frequenza con cui viene nominato ogni volta che uno degli attuali difensori della rosa commette un errore, dal rimpianto che si dipinge sul volto di ogni rossonero quando si ripensa a quel pazzo 2-2 al Camp Nou. Storia ormai vecchia, certo, ma storia comunque difficile da dimenticare. Dal giorno in cui, tra mille rimpianti, accuse e recriminazioni, il Milan lo ha messo sull’aereo per Parigi, il pacchetto arretrato rossonero è rimasta orfana di un punto di riferimento, di colui sul quale dovevano essere costruite le basi di un futuro più roseo e da protagonisti. Oggi, ovviamente, gli facciamo tanti auguri: ha in più occasioni dichiarato di star bene a Parigi, di voler esser protagonista in Europa con il PSG, ma la speranza di rivederlo in maglia rossonera, un giorno, difficilmente si affievolirà.
Discorso un po’ diverso quello da fare per Ronaldo. Strappato al Real Madrid per la stagione 2007/2008 e con un passato tutt’altro che semplice (è stato per anni, come tutti sappiamo, una delle bandiere più sentite e coccolate dal popolo nerazzurro), ha saputo comunque lasciare un bellissimo ricordo ai tifosi del Diavolo grazie a lampi di pura classe, goal di pregevole fattura e un aiuto determinante per la qualificazione Champions che l’anno dopo ha condotto i ragazzi di Ancelotti dritti verso la finale di Atene. Peccato per quell’infortunio al tendine rotuleo, che ne ha pregiudicato carriera e permanenza a Milanello.
In ogni caso di nuovo tanti auguri, ad entrambi i giocatori. Perché se il calcio è così bello è dovuto anche e soprattutto a protagonisti come loro, con la loro classe e con la loro voglia di far divertire. Perché, anche se non lo ammetteremmo mai per orgoglio e per scaramanzia, faremmo qualsiasi cosa pur di tornare agli anni in cui c’erano loro.