Gli ultimi minuti di partita, da sempre noti con il nome di “zona Cesarini”, in onore dell’ala italo-argentina della Juventus anni ’30, hanno portato particolarmente bene al Milan in questa prima fase di stagione, tanto che qualcuno aveva proposto di ribattezzarla come “zona Allegri”, per evidenziare come la squadra rossonera sia riuscita a risolvere in quei minuti due partite difficilissime come quella di Torino e quella contro il Celtic. Cioè che accomuna, però, i match contro granata e scozzesi, è il fatto che ad andare ambo le volte a segno è stato Sulley Muntari, marcatore alquanto inaspettato della truppa rossonera, che, in mancanza dei gol delle punte Matri e Balotelli, ha trovato linfa vitale dal ghanese e da Zapata.
Questo, però, non deve farci chiudere gli occhi dinanzi al resto della partita (e delle altre prove) dell’ex Udinese, che non è riuscito ad emergere dalla mediocrità generale, mettendo in campo la solita, enorme, grinta, ma anche tanta imprecisione e confusione in mediana, sopratutto con il pallone tra i piedi. Mister Allegri si fida ciecamente del nativo di Konongo e non potrebbe essere altrimenti date le defaillances nel reparto nevralgico del campo, ma Sulley, schierato titolare in tutti i match eccezion fatta per Verona, dovrebbe garantire molto di più rispetto a quello che ha messo sul piatto finora.
Certo, l’insperato pareggio di sabato scorso è stato reso possibile dal suo “gollonzo” e la pratica Celtic è stata archiviata dalla sua zampata sulla punizione di Balo, ma, nel momento in cui inevitabilmente mancheranno i gol, non basterà la grinta e la cattiveria agonistica; servirà precisione, qualità nel gioco e molta meno confusione. Nel frattempo, il ghanese si “gode” un particolare merito: è il miglior realizzatore stagione dietro Balotelli. Una soddisfazione non da poco, Sulley, ma devi dare molto di più!