Il ruolo dei senatori è da sempre fondamentale in uno spogliatoio. Soprattutto in quello del Milan che, con i suoi ‘ragazzotti’, ha bisogno di guide esperte che mantengano alta la concentrazione e la tensione. Non rinnovando il contratto ad Ambrosini, uno dei giocatori più esperti rimasti è sicuramente Christian Abbiati.
Il numero uno rossonero, è il giocatore che ha più presenze con la maglia del Milan (320), ma in estate ha accettato, con un pizzico di amarezza ma senza polemica, la decisione della società di concedere la fascia a Riccardo Montolivo, che già nella passata stagione l’aveva indossata quando Ambro era assente. Il ruolo di vice-capitano però non era mai stato messo in discussione, almeno fino a ieri, fino alle parole di Galliani, che ha ufficializzato che, se non ci dovesse essere Montolivo, la fascia cadrebbe sul braccio del ‘figliol prodigo’ Kakà. Nell’amichevole con il chiasso il brasiliano ha giocato da capitano e l’ad milanista ha voluto investirlo con il ruolo di vice. Abbiati in un’estate si è visto così sorpassare da due giocatori prima di poter diventare capitano. La scelta di Kakà comunque non appare così insensata, a livello di carisma e di leadership l’ex Madrid può fare benissimo questo ruolo e anche le presenze sono importanti (270), anche se sono meno dell’estremo difensore. Una scelta, Montolivo, dettata dai vertici del Milan e un’altra, Kakà, forse dettata più dall’entusiasmo per il suo ritorno che per una reale decisione oculata.
Nelle prossime settimane capiremo se Abbiati sia rimasto sorpreso da questa ulteriore decisione societaria o se accetterà il tutto con professionalità, consapevole del fatto che comunque il suo posto tra i pali, per il momento, non è affatto in discussione.