Evani: “La sconfitta di Verona mi preoccupa, attacco e difesa vanno migliorati. Discutibili le scelte di Allegri”

Evani SpazioMilanChi (soprattutto considerando l’attuale situazione), non sente la mancanza del celebre Milan di Arrigo Sacchi e di coloro che hanno saputo fare di quello rossonero un grande club?

Alberigo Evani, colonna portante di quella rosa che ha saputo vincere tutto in tutto il mondo, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it per rilasciare alcune importanti dichiarazioni a proposito della situazione rossonera in vista della partita di ritorno contro il PSV, partita che non vede in ballo solo l’accesso alla Champions League ma anche i fondi necessari per rinforzare la squadra entro la chiusura del mercato estivo.

Queste le sue parole: “Non nascondo che la sconfitta di Verona mi preoccupa, specialmente perché arriva in un momento fondamentale della stagione. Il brutto esordio in campionato ha tolto qualche certezza alla squadra, ma sono sicuro che mercoledì sera contro il PSV vedremo un grande Milan, sia perché è abituato a giocare queste gare, sia perché affronta una squadra giovane e quindi inesperta che fuori casa, dentro uno stadio come San Siro, possa soffrire gli attacchi dei rossoneri”.

Così, a proposito dei reparti rossoneri che gridano soccorso: “Attacco e difesa. Davanti, vista l’assenza di Pazzini, manca un vice Balotelli. Petagna è ancora acerbo per la Serie A, e se il Milan prendesse una prima punta entro la fine del mercato, Allegri avrebbe una soluzione in più, anche a partita in corso. Dietro invece, la partita di Verona ha evidenziato come ci voglia un centrale di livello da affiancare a Mexes. Credo che Galliani abbia già le idee chiare per quanto riguarda Sakho, l’amministratore delegato rossonero è il numero uno a gestire trattative importanti come queste.”

Infine, alcune considerazioni riguardo al modo in cui Mr Allegri ha gestito la squadra nel corso della prima importante partita di campionato: “Le scelte sono sicuramente discutibili. Le prestazioni di El Shaarawy, Niang, Nocerino e Zapata non sono state all’altezza. Ed Emanuelson una volta entrato è stato schierato prima attaccante di destra e poi terzino sinistro. Forse c’è stata un po’ di confusione, ma nessuno meglio di Allegri conosce il Milan. De Jong non era al massimo, così come anche altri giocatori convocati. Per cui, credo le sue scelte siano state obbligate, anche se l’atteggiamento della squadra in campo, a livello di concentrazione, non era proprio dei migliori”.

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