E periodicamente torna Schweini

Bastian Schweinsteiger, capitolo terzo. Ne parlammo la prima volta il 16 marzo, dopo la gara di Champions League tra Bayern Monaco e Inter, che aveva permesso ai nerazzurri di raggiungere i quarti di finale della competizione continentale. In quell’occasione, ci basammo su indiscrezioni de La Stampa, specificando che “dopo il difficile prolungamento di contratto maturato lo scorso anno, il biondo di Kolbermoor non sta vivendo serenamente una stagione che, per i bavaresi, si preannuncia priva di successi: fuori dalla Coppa di Germania, gli uomini di Van Gaal (che lascerà sicuramente a giugno) in Bundesliga sono distanti 16 punti dal Borussia Dortmund capolista, anche se a solo due punti dal terzo posto che vale i preliminari di Champions“.

I preliminari, alla fine, sono stati raggiunti, ma il malcontento continua ad essere preponderante. Ed ecco che il 29 maggio ne riparliamo, facendo leva sugli ottimo rapporti tra Milan e Bayern Monaco, quegli stessi rapporti che hanno permesso ai rossoneri di acquisire le prestazioni di un giocatore rivelatosi, alla fine, fondamentale per il 18° scudetto: Mark Van Bommel. A quella data i due club avevano già avuto un primo contatto e si parlava di cifre attorno ai 30-32 milioni di euro.

Ma oggi c’è una novità: sì, perché ai bavaresi non dispiace per nulla Mathieu Flamini, uno dei “pezzi” che, nel caso, la società di via Turati sarebbe pronta a sacrificare. E in questo caso, beh, il sacrificio sarebbe proprio minimo, visto che si parla di due classe ’84 e di due stipendi (quasi) ugualmente corposi. Resta da capire perché la società di Rummenigge dovrebbe privarsi del suo uomo più carismatico per accogliere Flamini, ma è a questo punto che subentra, veemente, la volontà del giocatore. Con tanti saluti a Marek Hamsik.

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