Parla poco. Pochissimo. Pondera le parole, una ad una. Perchè vuol rimanere sempre essenziale. Abituato com’è a non sparare notizie o giudizi attraverso la stampa. Giovanni Branchini, uno dei procuratori più navigati, non ha voluto mancare sabato scorso a “La Versiliana” di Marina di Pietrasanta all’incontro pubblico con Adriano Galliani. E lo stesso manager rossonero, che si è intrattenuto con lui per due chiacchiere, ha sottolineato e ringraziato l’agente per quel gesto. Di cosa abbiano parlato non è dato sapere. Magari di Riccardo Montolivo o Andrea Poli, due assistiti di Branchini che in esclusiva a SpazioMilan.it ha comunque risposto a qualche domanda sull’andamento del mercato. Rossonero e non solo.
Che cosa si aspettava o si aspetta ancora dal Milan?
“Non mi aspettavo nulla di diverso da quel che abbiamo visto. Quello rossonero mi sembra un mercato in linea con quanto annunciato già lo scorso anno dalla società. La squadra si è rafforzata, progettata per centrare subito l’obiettivo della qualificazione alla fase a gironi di Champions League. Si vede che c’è un progetto preciso in atto sui giovani”.
Un modello esportabile?
“Io non credo che nel calcio ci siano modelli esportabili. Ogni realtà fa storia a sé. Il Milan si sta distinguendo per questa politica che guarda ai ragazzi, tutti scelti con grande intelligenza”.
E a livello di mercato italiano?
“A me sembra un buon mercato. C’è un logico ricambio ed è arrivato qualche campione. Vedo una Serie A che anche il prossimo anno darà più spazio ai giocatori giovani”.
Parliamo di Riccardo Montolivo, suo assistito: si aspettava di vederlo capitano dopo una sola stagione al Milan?
“Conosco Montolivo da sedici anni. Non mi sorprende mai perchè lo conosco bene come uomo prima ancora che come giocatore. Ha saputo superare le difficoltà dell’ultima stagione a Firenze, andare in un grande club e guadagnarsi la stima di tutti. Davvero non si può che ammirarlo”.