Sono parole di stima e di fiducia quelle di Arrigo Sacchi nei confronti del Milan e di Massimiliano Allegri. Ed è proprio sul tecnico campione d’Italia che l’ex mister, intervistato da La Gazzetta dello Sport sui quattro futuri allenatori protagonisti della Serie A, si sbilancia: “E’ bravo, anzi bravissimo, ma il mio sogno è quello di rivedere un grande Milan come quello che avevo io”. Un piccolo sassolino che Arrigo voleva togliersi dalle scarpe, ricordando poi che “non può continuare a puntare sui vecchi per vincere, serve nuova linfa”.
Zitti tutti, parla il maestro Arrigo Sacchi. La Gazzetta dello Sport coglie l’occasione di una giornata di stand-by del mercato estivo per piazzare il prima pagina le parole di Sacchi. E l’ex tecnico di Fusignano non le manda a dire, soprattutto a Massimiliano Allegri, che evidentemente non gli è mai piaciuto. Non po’ perchè riprende molto il suo gioco, fatto di movimenti perfetti e meccanisci collaudati, un po’ perchè forse una mente come la sua ha capito che il ricordo del suo Milan può essere ricoperto da quello del Conte Max, che, scongiuri a parte, può aprire un ciclo vincente.
Arrigo Sacchi che elogia il Milan e frena le ambizioni di Allegri. Potrebbe essere questa la sintesi di una giornata d’estate, se non fosse che non corrisponde alla realtà. Allegri, proprio lui che ha messo da parte prima Seedorf e poi Ronaldinho, lui che ha inventato il centrocampo tutti muscoli, lui che ha creato un nuovo modo di intendere il trequartista alla Boateng, lui che non si è mai spostato dale sue idee. Lui che, dopo 7 anni, ci ha riportato lo scudetto. Proprio come Sacchi nell’88.