Tevez era uno specchietto per le allodole. Honda a fine mese sarà a Milanello. E Jovetic dovrà partire…

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Boateng a tuttiPazienza è la parolina magica che negli ultimi anni i tifosi del Milan non vogliono proprio capire. Detto che sono evidentemente finiti i tempi in cui potevamo spendere e spandere sul mercato l’esperienza degli ultimi anni dovrebbe insegnarci ad aspettare ed avere fiducia. Perché poi capita che si fanno le contestazioni al raduno e arrivano Ibra e Robinho (2010) e capita che si chiede il rimborso dell’abbonamento e dopo tre mesi arriva Balotelli e si chiude al terzo posto. Non in zona retrocessione… Oppure noni. E allora perché scalpitare e spazientirsi? Galliani sa cosa deve fare e soprattutto sa quanti soldi ha per farlo. Zero o quasi. Perciò bisogna attendere e far scendere i prezzi.

Chiudiamo una volta per tutte il capitolo Tevez. Il 13 giugno Galliani dice: “Io e Carlitos abbiamo un rapporto amicale, ci sentiamo spesso“. Quindici giorni dopo l’argentino alla presentazione ufficiale con la Juve: “L’ultima volta che ho sentito Galliani è stato un anno fa“. Morale: uno dei due ha mentito, questo è sicuro. Chi? Secondo me Galliani che da grande uomo mercato sa quando e come si devono dire le bugie. Giugno è il mese delle bugie. Ci siamo caduti tutti, compreso il sottoscritto, accecato dalla grande stima e voglia di vedere Carlitos finalmente in rossonero. In effetti per 10 giorni l’ad rossonero è stato molto, addirittura troppo sicuro su Tevez. Più di quanto non lo fosse nemmeno un anno e mezzo fa. L’incontro mediaticissimo con Kia Joorabchian poi ha completato l’opera. Insomma sembrava tutto troppo scontato. E allora i casi sono due: o Galliani ha improvvisamente disimparato a fare il dirigente oppure c’è sotto una strategia. La scusa dei soldi non regge perché Galliani sapeva già a inizio giugno su quanto avrebbe potuto contare così come sapeva che Robinho sarebbe finito al Santos entro il 15 luglio. Ultimo, ma non meno importante particolare: da tempo il Milan ha bloccato il giapponese Honda che sarà a Milanello a fine luglio, infatti prima deve giocare la Supercoppa di Russia il 13 luglio col Cska e poi partecipa alla Coppa del Far East asiatico con la USA nazionale. Honda è extracomunitario perciò Galliani sapeva benissimo che non avrebbe potuto tesserare Tevez. Quindi ne siamo certi: stavolta lo sbilanciamento di Galliani su Tevez era una strategia. Carlitos era un obiettivo-civetta, o se preferite il classico specchietto per le allodole! E chi sarebbero le allodole? Naturalmente i dirigenti della Juve, che sono stati indotti ad accelerare su Tevez e ad abbandonare altri obiettivi. Magari obiettivi segreti dello stesso Milan. Quali? Lo scopriremo nei prossimi mesi.

Ma non possiamo non pensare a Jovetic. Da Firenze deve partire per forza. E i Della Valle alla Juve non possono cederlo. In fondo ha otto anni in meno di Tevez, un ingaggio più basso e poi è montenegrino, come un certo Savicevic… Non è dato sapere se quest’operazione contemplerebbe il sacrificio di El Shaarawy. In fondo anche la conferma del Faraone potrebbe essere un’altra bugia. Il mercato si fa così. O con i soldi o con le idee. Ci vuole pazienza.

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