Sono gli imprevisti del mestiere, oggi sei in campo a giocarti la Confederation Cup e l’orgoglio contro l’ultra blasonato Brasile, e il giorno dopo sei a casa, con la spalla lussata e un cammino tutto in salita davanti. L’infortunio di Abate è più grave del previsto, si parla di 40-50 giorni fuori, escluso il tempo necessario per mettersi al pari dei compagni con la preparazione estiva.
Doccia fredda per il Milan che, calendario alla mano, con molta probabilità dovrà fare a meno di lui per i preliminari di Champions League. La società rossonera ora deve correre ai ripari per assicurarsi un parco terzini sufficiente ad affrontare il campionato senza deficit di partenza. La prima mossa, inaspettata fino a poco tempo fa, è la possibile conferma di Antonini, accostato negli ultimi tempi alla Lazio ma ora più vicino alla permanenza al Milan.
Questo, però, non è sufficiente e Galliani lo sa bene. E’ probabile, quindi, che la società di Via Turati ricorra a questa finestra di mercato per rinforzare anche le fasce, dato che la situazione di emergenza potrebbe ripresentarsi nel corso della stagione quando sarebbe poi impossibile rimediare. Nonostante la scoperta di Constant e l’esplosione di De Sciglio, il Milan è carente in quella zona di campo già da diversi anni. L’infortunio di Abate offre un pretesto maggiore per invertire la rotta. Come si suol dire: “non tutti i mali vengono per nuocere”.