La Coppa Italia più bella, dieci anni fa fu festa totale

FINALE DI COPPA ITALIA31 maggio 2003. A San Siro è il grande giorno del Milan. L’apoteosi per i tifosi rossoneri. Si gioca la finale di ritorno della Coppa Italia fra Milan e Roma. All’andata il Diavolo ha sbancato l’Olimpico per 4-1 mettendo una seria ipoteca sulla riconquista della Coppa nazionale che manca da ben 25 anni. Ma il Meazza è vestito a festa soprattutto per accogliere gli eroi di Manchester che tre giorni prima avevano regalato la gioia più grande conquistando la sesta Coppa dei Campioni della storia del club.

C’è il tutto esaurito e non poteva essere altrimenti. Visto il risultato largo con cui i ragazzi di Ancelotti avevano liquidato quelli di Capello all’andata, il copione era già stato scritto. Grande festa finale con tutta la rosa a festeggiare con società e tifosi la conquista delle due Coppe in mezzo al campo. Ma prima c’è una partita da giocare. L’unica paura poteva essere rappresentata dal fatto che la squadra potesse già essere in vacanza e con la testa ancora ai festeggiamenti dell’Old Trafford. Paura che inizia a farsi quasi realtà quando al 64′ Totti firma la sua doppietta personale e porta i capitolini sullo 0-2.

A quel punto ai giallorossi bastavano due gol per fare lo scherzetto al Milan. Vero è che nel calcio tutto può succedere, ma non quella sera. la festa non poteva essere rovinata. Rivaldo al 65′, solo 1′ dopo, accorcia le distanze. Poi ci pensa Cassano a farsi espellere e a fare un gesto che resterà nella storia del calcio: le famosa corna all’arbitro Rosetti. Inzaghi completa la rimonta poco prima del triplice fischio. Il resto è il tripudio, la gioia immensa per una stagione trionfale che ad un certo punto poteva trasformarsi in fallimentare. Quella sera si intuiva che si stava scrivendo il primo capitolo di una storia bellissima, di una leggenda, di un fantastico ciclo vincente, con la regia dei “Bellissimi di Ancelotti”.

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