In vista della finale tutta tedesca di Champions League, La Gazzetta dello Sport ha raggiunto e intervistato Jérôme Boateng, fratello minore del rossonero Kevin-Prince. I due si sono ritrovati, nonostante i rapporti non idilliaci paventati negli ultimi anni, durante un evento promozionale della Nike a Berlino. Il difensore del Bayern Monaco nonostante sia il più piccolo dei fratelli vanta un migliore palmares: una FA Cup col Manchester City, un Europeo under 21 (nel quale è stato scelto per la top 11 del torneo), un bronzo mondiale e uno europeo con la Germania, la Bundesliga di quest’anno col Bayern, una finale di Champions persa e le due finali di Champions e di Coppa di Germania che stanno per arrivare. Il nostro Kevin-Prince risponde con uno scudetto e una supercoppa vinti con noi e una Coppa di Lega risalente ai tempi del Tottenham.
Jérôme resta comunque coi piedi a terra e sa che deve rimanere concentrato per centrare la vittoria tanto attesa in Champions League: “Dal primo giorno di ritiro abbiamo iniziato a lavorare duro come non mai. Non si pensa a Guardiola, è il momento di Heynckes e abbiamo un tale rispetto di lui da non pensare a nient’altro”. Concentrato e fiducioso. Altrettanto fiducioso sul fatto che cambino le tifoserie sul puntare con cori razzisti i giocatori di colore. Razzismo del quale è vittima e ambasciatore contro questa forma di inciviltà proprio suo fratello dopo i fatti di Busto Arsizio: “Quando giocavo da ragazzino capitava che ci fosse gente che mi insultava perché ero l’unico nero. All’inizio non capivo perché succedeva, ci restavo male. I miei genitori mi hanno sempre convito che fosse solo invidia. Oggi faccio parte della nazionale tedesca più multietnica di sempre. E ne sono orgoglioso”.
Altro simbolo della lotta al razzismo è diventato Mario Balotelli, il quale ha avuto un rapporto strano con Jérôme: “Balotelli quando vuole è fortissimo. È un bravo ragazzo, ha talento, è divertente, sempre di buon umore, è uno scherzo continuo. Semplicemente a volte non capisce chi ha un carattere diverso. C’è chi per lavorare bene e allenarsi ha bisogno di concentrarsi. Quindi a volte è difficile averci a che fare tutti i giorni. Ma non ho problemi con lui“. Il più forte attaccante per Boateng jr. è proprio Super Mario, affiancato da un altro ex rossonero: Zlatan Ibrahimovic.
E rossonero al 100% è anche il suo idolo: “Il mio modello è senza dubbio Paolo Maldini“. L’ex capitano è stato, è e sarà un modello per tanti. Classe e professionalità fanno di Maldini un esempio da seguire per tutti quelli che vogliono fare i calciatori. E con tutti questi rossoneri perché non farci un pensierino su un futuro al Diavolo? “E’ una proposta interessante… Scherzo, al Bayern sto bene. Ma in futuro chissà“.