Donadoni: “Ho un contratto con il Parma, ma vedremo cosa succederà…”

Roberto DonadoniIl futuro della panchina milanista è ancora tutto da decidere. Se prima della partita col Siena voci insistenti davano Roberto Donadoni come il possibile sostituto di Massimilano Allegri, ora le dichiarazioni dell’ex ct della nazionale ed ex milanista hanno riaperto i giochi. Presente a Coverciano, durante la giornata di aggiornamento dedicata agli allenatori, Donadoni si è sbottonato parlando del suo possibile avvenire. “Capisco che interessi parlare del futuro, ma io ho ancora due anni di contratto con il Parma. I rossoneri per me non sarebbero un punto d’arrivo: l’unico punto d’arrivo è smettere e io non ho intenzione di smettere. Vedremo comunque cosa succederà, ognuno deve rispondere per se stesso“.

Tutto quindi lascerebbe pensare che non ci siano possibilità di trattative tra la società rossonera e Donadoni, ma come sempre non si può mai sapere fino all’ultimo. E le parole pronunciate dall’attuale allenatore del Parma, non sembrano così definitive ad una seconda lettura. Inoltre l’ex giocatore milanista sembrava essere l’unico ad aver messo d’accordo Galliani e il presidente Berlusconi. Il Cavaliere infatti era inizialmente tentato dall’idea di riportare Van Basten a Milano, mentre l’ad rossonero avrebbe preferito Rijkaard. Anche i nomi di altri grandi stelle erano spuntati nel corso dell’anno per prendere il posto di Allegri a fine stagione, tra cui Gattuso, Inzaghi e in ultimo Seedorf. Nessuno però sembrava accontentare i vertici della società. A parte Donadoni.

Alla luce di queste nuove dichiarazioni si torna però a scommettere su chi sarà il nuovo tecnico rossonero e non si può nemmeno escludere che Allegri possa trovare un accordo e rimanere. Mercoledì sarebbe infatti già fissato un incontro tra l’allenatore, Adriano Galliani e Silvio Berlusconi. Nel frattempo Donadoni potrebbe cambiare idea, 7 panchine in 10 anni, 8 se si conta la parentesi azzurra, dimostrano che non è spaventato dai cambiamenti e dalle nuove sfide. E dopotutto il Milan potrebbe essere un nuovo inizio e non un punto d’arrivo.

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