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Questo bronzo vale oro! Non sprechiamo tutto e le figure tipo 5 maggio lasciamole ad altri. Il pareggio contro questa Roma ci sta, soprattutto in inferiorità numerica. Cosiccome ci sta arrivare a giocarsi il terzo posto fino all’ultimo contro questa Fiorentina. Ci sta perchè Fiorentina e Roma hanno costruito due squadre forti e costose, non hanno ceduto i loro big e hanno bilanci pesantemente in rosso. L’esatto contrario del Milan che, probabilmente, andrà dove loro avevano programmato di andare, cioè in Champions League. E saremmo l’unica squadra italiana sempre presente negli ultimi cinque anni nella massima competizione europea, la nostra casa.
Per arrivarci però dobbiamo tenere i nervi saldi e non farci prendere da stanchezza e nervosismo. In questo Sulley ha sbagliato gravemente, ma non condanniamolo. In fondo è la prima “follia” che fa con la nostra maglia e in fondo l’ha fatta per “salvare” il compagno Balotelli. Tra l’altro entrambi inquietati da quei maledetti ululati razzisti. Ma non troviamo scuse e pensiamo a migliorare da questo punto di vista. Per crescere e diventare una squadra vincente dobbiamo essere meno umorali, polemici e isterici in campo. Quest’anno passi per le follie di Constant a Genova e Muntari ieri. Passi per le continue proteste di Balotelli, l’aggressività di Mexes, le intemperanze di Boateng e le falciate di Flamini. Ma dall’anno prossimo si deve cambiare registro. Primo perchè non sono robe da Milan. Secondo perchè in dieci difficilmente si vince.
A proposito di nervi saldi prepariamoci a una settimana di fuoco nella quale verranno fuori molteplici pressioni da Firenze e non solo. Montella e Della Valle faranno di tutto affinchè il Siena dia l’anima contro il Milan. Cominceranno con polemiche, sospetti e allusioni tipo quella del tecnico campano sulla nuova maglia del Milan col simbolo della Champions. Senza pretendere peraltro che anche il Pescara faccia lo stesso con i viola. Senza ricordare che non più tardi di tre giorni fa proprio la Fiorentina ha vinto facile a Siena, con i bianconeri che dovevano ancora salvarsi. Ma noi non dobbiamo dare peso a queste cose. Dobbiamo tapparci le orecchie e pensare che il Siena, com’é giusto, non ci regalerá nulla. Dobbiamo avere pazienza e ricordarci quando, nel 2009, conquistammo sempre in Toscana, a Firenze, la Champions, dopo aver perso in casa la penultima proprio contro la Roma. Era l’ultima di Kakà e Maldini. L’ultima di Carlo Ancelotti.
Quella di Siena, per fortuna, non sarà l’ultima di Max Allegri. Scongiurato il pericolo Seedorf, il presidente si é voluto arrendere di fronte al muro umano eretto da societá, giocatori e tifosi a protezione del tecnico toscano. Oggi ci sarebbe dovuto essere l’incontro decisivo in via Turati tra Galliani e Allegri per il prolungamento del contratto o una semplice stretta di mano per la prossima stagione. E’, invece, tutto rimandato di una settimana dopo la conquista del fatidico terzo posto. Cosiccome per tutti i giocatori in scadenza di contratto.
Tra questi faccio un riferimento scomodo ma doveroso a Massimo Ambrosini. Rispetto e ringraziamento per i quasi vent’anni di militanza rossonera e l’attaccamento alla maglia, ma il capitano del Milan deve essere il primo a tenere calmi gli animi in situazioni tipo quella che ha riguardato ieri Muntari. Intorno a Rocchi c’erano a protestare Sulley, Boateng, Flamini e Balotelli. Con tutto il rispetto, ma lì doveva esserci subito Ambro. Per prevenire eventuali sciocchezze tipo quella che è capitata a Muntari. Insomma mi piacerebbe avere un capitano piú presente, reattivo e più “ascoltato” dai compagni in campo e fuori. Forse Ambro non è l’uomo giusto. Magari Montolivo lo sarà. Pensiamoci.
Chiusura d’obbligo per i “bonolisiani“: se domenica non batteranno l’Udinese arriveranno noni in campionato. In pochi lo ricordano ma l’ottava in classifica accede direttamente agli ottavi di Coppa Italia dell’anno successivo, in questo caso il Catania. I noni, invece, devono fare il preliminare di agosto insieme alle squadre di Serie B e le migliori di Lega Pro. Insomma il preliminare di agosto, come noi. Ma non è lo stesso preliminare!