Rieccolo Mario Balotelli, protagonista negli scorsi giorni di un simpatico siparietto con Antonio Nocerino e le difficoltà, già riscontrate a Manchester, ad indossare una pettorina, è ora chiamato a fare sul serio per aiutare il Milan raggiungere il tanto agognato terzo posto. SuperMario aveva lasciato i suoi dopo l’opaca partita contro la Fiorentina, reo di aver preso a male parole l’assistente dell’arbitro, si è visto assegnare una squalifica di tre turni, poi ridotta a due. Napoli e Juventus da spettatore, alleviati dalla gioia del premio conferitogli dal prestigioso “Time” come uno dei 100 personaggi più influenti al mondo. Testa al campo però, il Catania chiama e Mario vuole rispondere presente.
Dall’esordio, a San Siro, il 3 febbraio contro l’Udinese l’ex City, parlano chiaro le statistiche, è stato decisivo: 8 presenze, 7 reti, 2 assist e una media punti rossonera di gran lunga superiore a quella delle ultime battute. Con lui in campo sono stati 2,25 i punti messi in cassaforte, nelle due gare d’assenza soltanto 1. El Shaarawy appannato, Niang troppo giovane e inesperto, Robinho e Bojan con la testa altrove: non vi è dubbio che ha il nome di Mario Balotelli la linfa vitale che il Milan si aspetta di ritrovare.
Da parte sua lo aveva detto appena sbarcato a Milano: “Mi muovo solo per vincere”. Ora, per provarci, in grande stile, nel prossimo anno, occorrono freddezza e lucidità, sotto porta e non solo. Solo cinque partite, solo un punto di distacco dalla Fiorentina. Bisogna allontanare gli spettri dell’Europa League, c’è bisogno dello sprint di SuperMario.