Ammirando il modello tedesco, la necessità della qualificazione Champions per crescere ancora

L. Dimitri - Redattore SpazioMilan.it
L. Dimitri – Redattore SpazioMilan.it

Nella settimana che ci stiamo lasciando alle spalle, con l’arrivo del week end e di un’altra giornata di campionato da punti pesantissimi, ci siamo stropicciati gli occhi con le imprese di Champions di Bayern e Borussia e delle loro giovani stelle. Il Milan sia avvia ad uno sprint finale in campionato che potrà decidere molto riguardo al proprio futuro. Troppo importante il terzo posto e la qualificazione ai preliminari di Champions, tanto da poter decidere strategie e indirizzi per il futuro. Respingere l’assalto della Fiorentina avrebbe tanti significati.

Ma, oltre a quelli squisitamente tecnici e calcistici, forse quello economico è quello più rilevante. Con la conquista dei preliminari di Champions (e magari la qualificazione poi alla fase a gironi) entrerebbe nelle casse di Via Turati, denaro fresco e indispensabile che, al contrario, potrebbe far pesare tutta la sua assenza se il terzo posto non dovesse arrivare. Perché, sembra abbastanza logico che un mercato orientato ad allestire una squadra che debba lottare sul doppio fronte Campionato-Champions, sarebbe molto diverso rispetto ad uno da “Europa League”.

Ma torniamo alle due bellissime d’Europa. Il segreto delle tedesche sembra essere un calcio veloce, aggressivo, che non fa respirare gli avversari al momento che la palla ce l’hanno loro. Un tipo di calcio del genere, però, ha bisogno di entusiasmo e gioventù unito alla presenza di qualche “vecchio” che sappia dare esperienza e sapienza alla squadra, che insomma faccia da guida. Ed è proprio su questo che si basa il modello teutonico. Una strada che anche i rossoneri, a fatica, stanno cercando di intraprendere. Certo, per arrivare ai livelli di Bayern e Borussia la strada è lunga ed il sentiero è abbastanza tortuoso, ma puntare sui giovani senza fare follie sul mercato è l’unica via possibile.

L’attuale rosa del Milan, in effetti, ha almeno 5-6 giocatori che possono far crescere ulteriormente il livello qualitativo della squadra. El Shaarawy, De Sciglio, Balotelli, Montolivo, Boateng (a patto che torni il calciatore affamato che tutti abbiamo conosciuto) e, magari un ritrovato (si spera), De Jong potrebbero costituire un mix perfetto di esperienza e gioventù su cui puntare. Poi c’è Niang che ha potenzialità da fuoriclasse, Pazzini che è un ottimo attaccante ed è in arrivo Saponara che potrebbe affermarsi ad ottimi livelli.

Ma, c’è qualcosa da fare per migliorare due reparti, centrocampo e difesa, che hanno bisogno di qualche ritocco ed importante inserimento per poter essere competitivi in Italia ed in Europa. Ma, come detto prima, c’è la necessità assoluta di conquistare una Champions che possa essere la chiave per aprire i sogni nel cassetto dei tifosi rossoneri. Ve lo ricordate il 2002 e quei preliminari di Champions conquistati sul filo di lana? Beh da lì partì la leggenda del Milan di Ancelotti, capace di aggiudicarsi la Coppa dalle grandi orecchie solo un anno dopo. Ma ve lo immaginate cosa sarebbe successo se quella qualificazione non fosse mai arrivata?

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