E’ uno dei punti di forza degli Allievi Nazionali del Milan. Rapido, dotato di grande tecnica, con un senso del gol che non passa inosservato. Tanto che è già nel giro delle Nazionali giovanili. Ma con i piedi ben saldati a terra. E’ Michael Fabbro, attaccante rossonero, di origini friulane, autore ieri a Ispra di due dei tre gol coi quali la squadra di Filippo Inzaghi ha battuto il Varese, assicurandosi l’accesso diretto alle Final Eight di Chianciano. Una delle reti è stata un vero e proprio gioiello: cross dalla destra e colpo di tacco al volo a fulminare il portiere. La mossa dello scorpione, insomma, “per emulare Mister Inzaghi”, spiega lo stesso Fabbro in esclusiva a SpazioMilan.it.
Come ti è venuto quel colpo di genio?
“Parlo tanto con Inzaghi, tento di rubare tutte le sue tecniche. Me l’ha detto anche lui che ho fatto un gol alla Inzaghi”.
Che rapporto hai col Mister?
“Vi racconto quest’episodio: fino alla gara contro il Chievo indossavo sempre il numero 11. Poi Inzaghi mi ha mandato la foto di una sua esultanza col Milan in Champions League e dalla gara dopo ho indossato la numero 9. E’ stato un segnale di grande fiducia da parte sua”.
Ti senti il suo “piccolo” erede?
“Diciamo che sento il peso della responsabilità sulle mie spalle, ma sono contento”.
Vi siete qualificati alle Final Eight dopo ventuno risultati utili consecutivi: da dove avete tratto la vostra forza?
“Inseguiamo da tanto il sogno dello scudetto. Il Mister ci insegna a puntare sempre in alto e ora credo che tutto sia possibile”.
Quando è arrivata la svolta della stagione?
“Parlando della squadra, credo che ci abbiano fatto riflettere le sconfitte negli scontri diretti dell’andata contro Inter, Atalanta e Chievo, tutte immeritate. Da lì ci siamo detti che non potevamo ripetere risultati del genere e abbiamo preso fiducia”.
E a livello personale?
“Ho cominciato in salito a causa di un infortunio. Poi sono rientrato col Modena, nel derby d’andata ho preso un palo. Quindi dalla gara col Brescia da titolare ho trovato continuità, segnando una doppietta”.
Com’è la vita di un diciassettenne lontano da casa?
“Seguo quello le indicazioni e gli orari dei tutor: scuola e campo, campo e scuola. E sono felice”.
Il prossimo step è la Primavera, ti senti pronto?
“Adesso penso allo scudetto da raggiungere con gli Allievi. Il resto sono sogni…”.
Quali?
“Sogno di arrivare in Serie A. Col Milan, da milanista, sarebbe una doppia soddisfazione”.
(Foto: AcMilan.com)