Senza lo squalificato Balo il Milan perde certezze, gol e un punto di riferimento fondamentale. Ma non perde forza e pericolosità, soprattutto fisico e centimetri perché con il recupero di Giampaolo Pazzini (forte di 14 reti stagionali in 30 partite), intervistato stamane dalla Gazzetta dello Sport, l’attacco rossonero non smette di respirare: “Io insieme a Balotelli? Direi proprio di sì. E’ un peccato che fino ad ora ci siamo incrociati pochissimo. Mi piacerebbe provare, sono curioso di capire cosa riusciremmo a combinare insieme. Non ci può essere incompatibilità perché lui è un attaccante moderno, che si muove, svaria e apre le difese. Lavora anche per gli altri. Il suo più grande pregio sul campo è l’incredibile strapotere fisico, mentre umanamente è molto tranquillo, un giocherellone. A volte persino ingenuo”.
Insieme ai suoi compagni di reparto il Pazzo aspetta il Napoli, ritorna sul pareggio con la Fiorentina e svela un piccolo retroscena di mercato: “La premessa è che una squadra come il Milan in Champions ci deve essere. Sempre. Detto questo, se perdiamo col Napoli il secondo posto diventa quasi impossibile. Semplicemente, dobbiamo vincere. Ci faremo trovare pronti. Fiorentina? Purtroppo qualche strascico quella partita ce l’ha lasciato. Bisognava portarla a casa, per noi è stata una lezione. Una squadra più matura, in grado di capire bene quel frangente, ce l’avrebbe fatta. Comunque non credo si tratti di stanchezza fisica, ma di approccio mentale: sul due a zero abbiamo pensato che fosse finita. Gli episodi in tribuna? Quando si esaspera troppo una partita nei giorni precedenti, poi succedono queste cose. E ha influito molto anche la situazione particolare di Montolivo. Lui però è stato bravissimo: ha sofferto tutta la settimana ma è stato ripagato. Bravissimo. Cori razzisti a Balotelli? E’ arrivata una multa del giudice sportivo. Non serve aggiungere altro. Mario può essere stato innervosito anche dai ripetuti falli. Il trattamento è sempre lo stesso. Tempo fa abbiamo sottolineato il problema sia lui che io, ma non è cambiato nulla. Ai difensori si continua a concedere troppo, mentre bisognerebbe ammonire subito, al primo intervento duro. Non al quarto. Invece è stato ammonito lui per una leggerezza, nonostante abbia preso botte dall’inizio alla fine. Se sono stato vicino al Napoli l’estate scorsa? C’è stato qualcosa sì, ma le strade non si sono poi trovate. Con Mazzarri comunque ho sempre avuto un bel rapporto. Mi piaceva come faceva giocare quella Samp”.
Obiettivi personali, presente in rossonero, Inter e Mondiali: Pazzini senza segreti: “Con l’arrivo di Balotelli è stato detto che io volessi e dovessi andar via. Falso. Una grande squadra ha bisogno di tanti grandi giocatori, e il mio miglior pregio è non essere invidioso. Sono sereno e felice al Milan, ho sempre sentito molta fiducia. Rifarei cento volte la scelta di venire qui. Se la prossima stagione riuscirò a far bene come in questa, il Mondiale arriverà. Il rammarico è per la zona d’ombra delle prime otto partite. Inter? Gli infortuni in attacco sono cose che non fanno piacere. Ma non è più un problema mio. Bonolis? Da un personaggio come lui non me lo aspettavo. Ma fa parte del calcio anche questo. Consigli ad El Shaarawy? Deve semplicemente crescere. A 20 anni, quando inizi a segnare e scopri quanto è bello, diventa una malattia, una droga. Ne hai bisogno sempre. Crescendo impari a gestire queste situazioni. Cavani-Hamisk è la migliore coppia d’attacco? Per me può segnare chiunque, ma sarebbe bello tornare davanti…”.