Sembra davvero una vita fa, a ripensarci ora. Eppure quel Milan Fiorentina del girone d’andata è ancora purtroppo vivo e scolpito nella nostra mente. Quella sciagurata domenica, che sembrava aver messo fine a tutte le nostre speranze e velleità di una classifica decente, aveva racchiuso in sè tutti gli aspetti più allarmanti di quell’inizio di stagione da dimenticare: difesa colabrodo, incapacità di supporto da parte del centrocampo, Pato ombra di se stesso là davanti.
1-3 il punteggio finale, reti dell’ex Aquilani, di Borja Valero, Pazzini ed El Hamdaoui. Rossoneri mai davvero in partita e surclassati dal punto di vista del gioco da un avversario giovane, fresco e lucido sia in fase difensiva che offensiva. Eppure un’occasione ghiottissima questa sorprendente Fiorentina di Montella l’aveva lasciata, al minuto 33 della prima frazione: Roncaglia atterra Pato in area, rigore sacrosanto. Val sul dischetto lo stesso brasiliano: penalty spedito in curva sud, speranze di rimonta pressochè azzerate.
I rossoneri, già spenti, subiscono ulteriormente il contraccolpo psicologico e rischiano la goleada, per fortuna scongiurata. Anche quella grigia domenica la Viola era orfana del suo gioiellino Stevan Jovetic, ma la sua assenza non era stata minimamente avvertita dai compagni. Questa volta, come all’andata, il campione montenegrino non sarà della partita, ma la musica è decisamente cambiata. La squadra di Montella non attraversa un momento brillantissimo e, soprattutto nell’ultimo periodo, ha lasciato per strada parecchi punti e ha dimostrato qualche disattenzione di troppo soprattutto in fase difensiva. Il Milan, dal canto suo, c’è, eccome, e vuole andare a Firenze a giocare questa sfida diretta da protagonista. E da grande squadra quale da un po’ di tempo è ritornata.