Il mondo del calcio gira nel verso giusto solo se alla base c’è una corretta ed intelligente politica economica. Niente follie di mercato, niente ingaggi faraonici, e un bilancio che sia il più possibile equilibrato e in attivo. C’è una vera e propria normativa che regola questo tipo di meccanismi: è il Fair Play Finanziario (FPF) , ossia un sistema contabile rappresentato da due regole principali: i costi non devono superare la massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio e il termine di pagamento dei debiti deve essere rispettato. Il primo periodo di monitoraggio riguarderà il biennio 2011-2012/2012-2013, dove nel primo periodo, la massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio sarà di 45 milioni. Dal 2018-2019, invece, la massima deviazione consentita su un periodo di monitoraggio di tre anni sarà minore di 30 milioni, ossia meno di 10 milioni di perdita ogni anno.
Sportmediaset.it ha intervistato Paolo Ciabattini, autore del libro “Vincere con il Fair Play Finanziario”, che ha analizzato la situazione delle società italiane più importanti. Sul Milan: “Sto apprezzando più ancora che l’ottimo bilancio 2012 vicino al pareggio, una politica orientata ai giovani con grandi potenzialità. Avere tanti giovani in squadra significa minori infortuni e quindi potersi permettere anche una rosa meno ampia, ingaggi più bassi, ma anche poter contare su potenziali plusvalenze piuttosto che contratti ancora lunghi di giocatori a fine carriera che devono essere interrotti con pesanti esborsi in termini di incentivi all’esodo (vedi Inter). Il bilancio del 2013, che per il Milan si chiude a differenza degli altri club al 31 dicembre, beneficerà dell’impatto positivo su tutti i 12 mesi relativo all’operazione Ibra e Thiago Silva e degli altri numerosi addii eccellenti. Già così sarebbe in utile. Ci sarà addirittura spazio per altri investimenti. I due must del FPF sono lo sviluppo del settore giovanile e le infrastrutture. Anche il Milan dovrà nel medio periodo cercare di dotarsi di uno stadio da provare ad utilizzare “7 giorni alla settimana”, che gli consenta di aumentare e diversificare ulteriormente i ricavi“.
Bene anche Napoli e Juve: la società partenopea “ha chiuso il bilancio 2012 con un utile prima delle tasse pari a 26,3 milioni di euro. Il 2013, nonostante la mancata partecipazione alla Champions, si chiuderà anch’esso con un lieve utile grazie anche alla plusvalenza derivante dalla cessione di Lavezzi e il monte ingaggi che rimane se consideriamo il valore della rosa, il più basso della Serie A“; alla società juventina, vanno i complimenti di Ciabattini: “E’ nettamente davanti a tutti in termini di investimenti in infrastrutture. Mentre gli altri club stanno ancora cercando di capire quale strada seguire riguardo l’eventualità di un nuovo stadio, la Juventus raddoppia con la partenza del Progetto Continassa, che prevede oltre alla sede sociale e il centro allenamenti, anche numerose attività commerciali di ristorazione ed attività turistiche con l’obiettivo di incrementare e diversificare ulteriormente i ricavi e il valore degli assets presenti in bilancio“.
Male, invece, per Inter e Roma: “Il bilancio 2013 potrebbe chiudersi con una perdita complessiva di circa 90 milioni di euro. La perdita aggregata de biennio sarebbe quindi circa il doppio della massima deviazione consentita.L’Inter sarà sanzionata ma sicuramente non sarà esclusa dalle competizioni“. Stessa cosa per i giallorossi: “Le perdite dell’esercizio 2013 dovrebbero aggirarsi intorno ai 50 milioni di euro, a cui andrebbero aggiunte parte di quelle del 2012. Le perdite aggregate potrebbero essere intorno ai 60 milioni di euro“.