Dopo il gol taglia-Brasile il carro di Balotelli è pieno. SuperMario è già più avanti di Ibra, ecco perché…

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Benvenuti sul carro di Marione! Baloha a tutti! Accettiamo tutti quelli che sostenevano che non sarebbe mai arrivato come il sottoscritto sosteneva da tempo immemore. Accettiamo quelli che dicevano che non era un “top player“. Accettiamo quelli che lo accusavano di non segnare mai: “Quest ‘anno ha fatto solo un gol col City”. Accettiamo quelli che ricordavano: “È discontinuo, non può fare il titolare“. Accettiamo quelli che si aspettavano le famose “balotellate”. E tra poco accetteremo anche gli ultimi baluardi dello scetticismo rosicante, quelli che dicono: “Ha rovinato El Shaarawy, i due non si intendono“. Poi basta i posti sono finiti. Il carro a un certo punto chiude. Lo dico per quelli che appena Mario non fará gol saranno pronti a risvegliare critiche preconcette e ugualmente ridicole.

Lo dico “tirandomela” un po’ perché oltre ad aver previsto mesi e mesi prima l’arrivo di Balotelli in rossonero, sono stato il primo ad esserne felice e a non nascondere le mie convinzioni sul fatto che Mario fosse un campione in campo e non così difficile da gestire fuori. Dicevo: da noi sarà titolare fisso, si sentirá responsabilizzato e non creerá nessun problema. La dimostrazione ce l’aveva data con Prandelli all’Europeo. Ma nessuno ci aveva creduto davvero. Nemmeno molti milanisti. Gran parte. Quanti dicevano: è una testa matta, piuttosto prendiamo due difensori. Eccovi serviti. Dopo il gol taglia-Brasile dell’altra sera il carro è pieno. Facile adesso.

Il più lucido e coerente è stato proprio Balotelli che nel dopopartita non si è esaltato e ha detto: “Mi do 6″. Perchè a soli 22 anni ha giá capito che nel calcio per essere considerati campioni bisogna vincere con e per la squadra. E che non basta una bella giocata, ma serve una bella partita. Anzi, tante belle partite. Giocate assieme ai compagni. E c’era chi sosteneva che Balotelli non sarebbe mai cresciuto! Non lo diceva l’ultimo che passa dal Bar dello Sport, ma il celebratissimo stratega José Mourinho, sì quello del triplete, ma anche quello di Quaresma.

Arrivo a dire che il processo mentale e di maturazione calcistica di Balotelli lo ha portato a 22 anni ad uno status dove ancora non è arrivato il suo fratellone Ibrahimovic. Ibra ancora adesso gioca in modo autoreferenziale, Balo mette il proprio talento al servizio della squadra. Ed è questo il motivo per cui prima o poi Balotelli arriverá a vincere ciò che ancora non ha vinto Ibra, cioè Champions e Pallone d’Oro. A proposito di Ibra chiudo con una notizia che mi arriva dritta dritta dal’entourage proprio di Balotelli. Tenetevi forte: Ibra tornerà alla Juve. Ci toccherá rivederlo con quella maglia. Ma prima di batterlo lo saluteremo con tutti gli applausi che merita. Perché noi siamo così.

Adesso però torniamo con la testa su questo campionato per puntare dritto al secondo posto, poi penseremo al futuro. Ai tanti giocatori che se ne andranno, in scadenza e non. Compreso Ambrosini. A chi sará il nuovo capitano. A quelli che arriveranno, oltre a Kucka giá bloccato. E poi, ahi noi, al futuro di Allegri che non è affatto scontato. Ci sono due club pronti a fargli ponti d’oro e lui potrebbe accettare. A quel punto saremmo un po’ spiazzati perchè dovremmo sostituire un GRANDE allenatore. Pensiamoci bene prima di lasciarlo andare.

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